Da qualche mese è attiva sul territorio l’associazione AmicoGas, un gruppo di acquisto solidale composto soprattutto da cittadini di Lonate e di Samarate.
Ora Amicogas, dopo aver sostenuto l’iniziativa di Viva Via Gaggio dello scorso 21 marzo 2010, intraprende nuove iniziative, promuovendo un interessante ciclo di conferenze sull’alimentazione, che si svolgerà a San Macario.
Approfitto di questo spazio per raccontare qualcosa in più di Amicogas e dei Gruppi di Acquisto Solidale in generale.
In prima battuta mi viene da dire che, nel momento in cui a Lonate si sceglie di potenziare la via del supermercato (in tutti i sensi), molte famiglie scelgono la via del G.A.S. per un acquisto sempre più consapevole e sostenibile…
Ad oggi Amicogas, che si è costituito in Associazione nello scorso novembre, raggruppa 74 famiglie (il che significa per difetto almeno 200 persone), ed una buona parte di queste sono di Lonate.
Quando racconto che faccio parte di un G.A.S., spesso quello che dico viene percepito con diffidenza e scetticismo. E’ vero che oggi l’acquisto biologico sembra sia diventata una moda. Ma io dico che per una volta la tendenza va dalla parte giusta. In Italia i primi gruppi di acquisto si sono costituiti nel 1994, ma negli ultimi due anni stanno crescendo in modo esponenziale.
Quasi sempre il motivo per cui ci si avvicina ad un G.A.S. è quello di acquistare prodotti ‘buoni’, ma quasi immediatamente ci si rende conto che dietro questa banale scelta c’è molto di più, ed ogni persona individua l’aspetto che più si avvicina alla propria sensibilità.
C’è chi è attento alla propria salute e teme le innumerevoli contraffazioni alimentari di cui si parla quasi ogni giorno; chi vuole semplicemente riscoprire alcuni sapori e la stagionalità dei prodotti che con la vendita della grande distribuzione organizzata (GDO) si è completamente persa.
C’è chi è attento all’ambiente, e sa che i produttori bio evitano lo sfruttamento intensivo del terreno, ed in tanti casi contribuiscono alla salvaguardia delle zone in cui vivono, non soltanto del campo in senso stretto.
Chi ancora ha a cuore la lotta all’inquinamento, e quindi predilige i prodotti a chilometro zero (anche se nella nostra zona è poco praticabile) ed è attento al riciclo dei rifiuti; nelle consegne dei vari prodotti infatti vengono evitati imballaggi inutili, e quelli indispensabili, per quanto possibile, vengono riutilizzati.
C’è chi vuole riscoprire il valore della solidarietà che si crea immediamente tra i membri dell’associazione, ma è anche attento alla solidarietà che il gruppo ha con i produttori. Nella quasi totalità dei casi, i produttori da cui acquistiamo sono persone conosciute personalmente ed a cui vengono fatte visite periodiche.
C’è chi vuole avere la certezza che i prodotti acquistati, non siano il frutto dello sfruttamento delle persone che lavorano, o del lavoro nero; o chi vuole sapere che il prezzo che sta pagando è giusto, sia per chi compra , sia per chi produce.
Non è assolutamente detto che il prezzo dei prodotti bio debba essere necessariamente più alto di quello dei prodotti convenzionali. Nel nostro caso i prezzi della frutta e della verdura sono sicuramente più bassi di quelli della GDO, ed il produttore sicuramente sta vendendo ad un prezzo più alto di quello che avrebbe ricavato vendendo alla GDO. Solo raramente il prezzo è più alto, ma deve essere giustificato. E’ il caso, ad esempio, dei polli, che vengono allevati a terra e che devono avere per la certificazione biologica almeno 90 giorni, rispetto alla metà circa dell’allevamento intensivo.
E ci sarebbero ancora tanti argomenti quali ad esempio lo sviluppo mediante un’economia sostenibile.
Siamo sognatori? Può darsi, ma l’idea che i G.A.S. si moltiplichino creando reti di solidarietà tra fruitori e produttori, mi esalta.
Io spero di aver suscitato la curiosità di qualcuno. Se così fosse altre informazioni sui G.A.S. si trovano nel sito http://www.retegas.org, mentre su Amicogas in particolare nel sito http://www.amicogas.net . Se volete scrivermi direttamente fatelo pure all’indirizzo rosang63@libero.it.
Angela
Ciao, anch’io da circa un anno faccio parte del G.A.S del territorio e non nascondo che all’inizio, quando mio marito mi aveva proposto di entrare a far parte di questi gruppi, ero molto scettica non tanto perchè non credevo al BIOLOGICO ma per il fatto che sarebbe cambiato il modo di fare la spesa. Del resto la cultura del supermercato è inculcata nei nostri pensieri in modo irreversibile. In ogni caso ho voluto provare a TUFFARMI in questo cambiamento e devo dire che non tornerei indietro neanche se mi proponessero la spesa gratis al supermercato!!!
Nel G.A.S. si intrecciano relazioni veramente autentiche, ci si INCONTRA, si scambiano idee, opinioni, ricette e tanto altro…
Ultima cosa è che questa filosofia di vita (che Angela ha ben descritto) ora sta passando anche ai nostri figli. Tutto ciò è diventato oggetto di discussione nella nostra famiglia quando siamo a tavola e assaporiamo i cibi acquistati tramite il G.A.S., riscoprendo sapori e valori per nio inestimabili.
Albina e Massimo