Categoria: Innovazione
Il nostro programma – Ambiente e territorio
lp2014.it – Il programma – La squadra
Opporre un fermo NO alla realizzazione della terza pista, inutile e distruttiva di una delle aree più belle del nostro territorio.
Nel considerare l’aeroporto di Malpensa una realtà importante per il nostro Comune e per la Provincia di Varese, riteniamo che sia necessario trovare il giusto equilibrio che salvaguardi il territorio di Lonate Pozzolo.
Abbiamo ribadito più volte in questi ultimi anni la nostra contrarietà al progetto di espansione (Master Plan), che prevede la realizzazione della Terza Pista e di numerosi capannoni nella zona della Brughiera cancellando per sempre la Via Gaggio e che comporterà la cancellazione della Frazione di Tornavento.
Continueremo a ribadire il nostro NO rispetto a progetti di espansione che prevedono la realizzazione di opere al di fuori dell’attuale sedime aeroportuale.
Ribadiamo che ogni ipotesi di sviluppo dell’aeroporto debba essere analizzata attraverso una Valutazione di Impatto Ambientale Strategica (VAS) e che debbano essere favorite tutte quelle opere da realizzarsi all’interno dell’attuale sedime aeroportuale.
Creeremo una Commissione Malpensa, che avrà il compito di studiare e analizzare le implicazioni che l’Aeroporto di Malpensa ha con il territorio del Comune di Lonate Pozzolo, con speciale riguardo agli aspetti ambientali, occupazionali, di ricaduta economica, delle dinamiche insediative, sociali, sanitarie e dei riflessi che tali aspetti hanno sull’Amministrazione Comunale in termini di richiesta di nuovi servizi, ampliamento degli stessi e delle conseguenti necessità in termini di impegno di risorse economiche.
Contrastare nettamente la realizzazione di impianti che possano peggiorare la qualità della vita dei lonatesi, come il cogeneratore previsto a Sant’Antonino.
Non vogliamo che vengano calati dall’alto progetti che influiscano negativamente sul nostro territorio senza alcun tipo di informazione preventiva e senza avere nulla in cambio.
In ogni caso, la priorità sarà sempre la qualità della vita dei cittadini che deve essere preservata, dal momento che già è messa a dura prova dalle tante criticità del nostro territorio (rumore e inquinamento di Malpensa, odori del depuratore e così via).
Rilanciare e dare nuovo impulso alla raccolta differenziata mediante nuove campagne informative e la riorganizzazione del servizio.
Il Comune di Lonate Pozzolo è stato all’avanguardia nella raccolta differenziata dei rifiuti ma in questi dieci anni l’efficienza è andata continuamente calando e abbiamo perso molte posizioni nella classifica stilata ogni anno (dal 18° posto del 2000 al 127° posto del 2012 su 141 Comuni della Provincia di Varese).
E’ indispensabile recuperare il tempo perso e ripristinare un adeguato livello di raccolta differenziata, innanzitutto rinnovando la campagna di sensibilizzazione e informazione della popolazione che era stata avviata all’attivazione del servizio.
I rifiuti possono essere una risorsa per il territorio: ci sono Comuni che con una buona gestione riescono a ricavarne introiti. Invece qui a Lonate negli ultimi anni sono aumentati i costi, e di conseguenza la tassa per lo smaltimento.
Rivedendo la gestione del servizio, garantendone l’economicità permette di ridurre la tassazione per i cittadini, la distribuzione dei sacchi per la differenziata senza accollarne il costo al singolo e così via.
La revisione include ovviamente anche una migliore gestione della piattaforma ecologica, la cui chiusura domenicale causa disagi continui ai privati che vorrebbero conferirvi i propri rifiuti. Andrà perciò riprogrammato il servizio, senza trascurare il fattore sicurezza: un maggior controllo in modo da scongiurare il furto dei materiali quali quelli ferrosi che, venduti, incrementano le entrate comunali.
Promuovere la cultura del riciclo e del riuso, trasformando il rifiuto da costo a risorsa.
Oltre alla seria revisione del servizio di raccolta rifiuti, occorre incentivare comportamenti virtuosi che abbiano come obiettivo la tutela dell’ambiente oltre al risparmio economico per tutti: si va dal riciclo al riuso dei materiali, all’incentivazione dei prodotti senza imballaggi ingombranti, alla creazione di un mercatino del baratto. Il tutto con l’obiettivo di minimizzare gli sprechi quanto più possibile.
Allo stesso modo, occorre anche minimizzare, per quanto possibile, l’impatto ambientale di tutte le attività comunali, evitando sprechi e favorendo la “differenziata spinta”, nonché la conversione a sistemi “green” e i comportamenti virtuosi.
Realizzare una “casa dell’acqua”.
L’acqua è un bene comune che deve essere tutelato e protetto da qualsiasi progetto che ne preveda la sua “privatizzazione”.
Continueremo il monitoraggio della qualità dell’acqua potabile nel nostro Comune.
Con questo obiettivo favoriremo e incentiveremo l’uso consapevole dell’acqua del rubinetto (Acqua del Sindaco) per contenere l’acquisto e lo smaltimento delle bottiglie di plastica, con la realizzazione di una casa dell’acqua. Ciò permetterebbe di diminuire l’inquinamento relativo alla produzione e al trasporto di bottiglie minerale, nonché l’eccessiva produzione di rifiuti in plastica costituito dalle bottiglie, il cui smaltimento incide pesantemente in termini di costi e di emissione di inquinanti.
Prevedere la riqualificazione delle aree delocalizzate, in parte destinate ad uso sociale e pubblico e in parte recuperate a verde, non dimenticando la tutela dei residenti in quelle zone.
Nel corso di questi anni, non abbiamo condiviso le scelte che la maggioranza di centro destra ha approvato sul tema delle aree delocalizzate.
Troppo pressapochismo e leggerezza nelle decisioni fondamentali, prese a volte anche con il parere contrario dei funzionari, ci lasciano in eredità edifici abbandonati senza un progetto circa il futuro di queste zone.
Noi riteniamo fondamentale che il Comune di Lonate svolga un ruolo decisivo e determinante per quanto guarda le scelte da compiersi sul recupero funzionale di queste zone. Al di là del ruolo degli altri enti coinvolti, Regione Lombardia in primis, noi riteniamo che l’ultima definitiva decisione spetti al Comune di Lonate Pozzolo.
Il recupero di queste zone dovrà per forza prevedere la creazione di una cintura verde a protezione dell’abitato di Lonate dalle emissioni degli aerei di Malpensa. Una fascia boschiva naturale che potenzi anche la rete ecologica lungo l’asse Via XXIV Maggio – Via Leonardo da Vinci.
Parallelamente dovranno essere tutelate quelle realtà abitative tuttora esistenti dopo i due bandi della delocalizzazione.
Anche la decisione circa il futuro di queste zone, la prenderemo insieme ai cittadini, attraverso un percorso di informazione/partecipazione/condivisione delle scelte, dando priorità agli interessi dei cittadini lonatesi.
Riteniamo importante poi,all’interno della riqualificazione urbanistica, di queste zone, valorizzare la funzione sociale e culturale di alcuni edifici dove poter far incontrare e convivere associazioni culturali e di volontariato con lo scopo di rilanciare l’incontro e la condivisione di progetti fondamentali per rilanciare anche a livello sociale Lonate.
Minimizzare il consumo di suolo e privilegiare il recupero dell’esistente, in particolare del centro storico, rispetto alla realizzazione di nuovi fabbricati.
Il Piano di Governo del Territorio, approvato da poco rappresenta una ingiustificata colata di cemento sul nostro territorio.
Manca completamente di una visione strategica rivolta al futuro. Ne esce una Lonate che perde la propria anima sociale, umana e culturale per diventare un paese dormitorio sospeso tra Malpensa e la futura (?) Città Metropolitana di Milano.
Il PGT non considera per nulla il rilancio e la promozione ai fini turistici della frazione di Tornavento immersa nel verde del Parco del Ticino, così come non analizza le problematiche della realtà di S. Antonino senza prevederne un progetto di rilancio sociale. Non dice nulla rispetto al paese che si vorrebbe lasciare alle generazioni future.
Parallelamente sono molte le aree agricole e verdi che sono state cancellate per fare posto a nuove residenze e a nuovi insediamenti commerciali, terziari e industriali senza che ci sia una reale esigenze di creare nuovi spazi insediativi.
Qualità della vita, vivibilità e funzionalità sociale sono argomenti che nel PGT non trovano spazio.
La Lonate che noi ci immaginiamo invece sarà a “Opzione consumo di suolo Zero”. Sarà nostra premura, ripensare completamente il nostro paese, valorizzandolo attraverso una vera analisi e una vera progettazione urbanistica concordata e condivisa tra tutti i cittadini. Una progettazione fatta all’insegna della trasparenza sia per quanto riguarda le scelte fondamentali ma anche nelle singole scelte urbanistiche.
Tutte le scelte saranno prese in maniera coordinata e partecipata attraverso incontri appositi con la popolazione.
Salvaguardare il territorio, in coordinamento con Comuni limitrofi ed Enti sovracomunali, quali il Parco del Ticino, e tutelare in particolare la brughiera di via Gaggio.
Le aree verdi cittadine (parchi e aiuole) devono essere mantenute e tutelate. Per questo favoriremo la realizzazione di gestioni comuni degli spazi attraverso convenzioni con privati (anche gruppi di cittadini) per la tutela del verde pubblico sull’esempio di quello che avviene anche in altre realtà.
Prevedere per i casi di disboscamento (dovuti alla realizzazione di opere pubbliche o interventi privati), una ri-piantumazione preventiva per una superficie doppia in altre aree come opera di compensazione prevista per il mantenimento quantitativo della superficie boscata.
Sviluppare la rete ciclopedonale, promuovere la mobilità sostenibile e i trasporti pubblici.
La mobilità riguarda i “soggetti deboli” che si spostano lungo le strade di Lonate: pedoni e ciclisti.
In questi anni sono stati fatti pochi e non collegati interventi, come la pista ciclopedonale lungo Via Giovanni XXIII, che non vanno nella direzione di tutelare gli spostamenti di pedoni e ciclisti.
Noi, partendo da una attenta analisi del territorio, vorremmo realizzare un vero e proprio “piano della mobilità” che faciliti su tutto il territorio la mobilità in sicurezza.
Migliorare l’accessibilità e la fruibilità del servizio ferroviario mediante la creazione di nuovi posteggi e migliori collegamenti con il paese.
Occorre incentivare ulteriormente l’uso della stazione, ma per far questo servono dei collegamenti ciclopedonali che permettano di raggiungerla da tutto il paese e va migliorato e incrementato anche il sistema dei parcheggi.
Il nostro programma – Innovazione e lavoro
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Rivedere i sistemi informativi per una maggiore integrazione e fruibilità da parte dei cittadini e delle attività economiche: attivare nuovi servizi, migliorare i servizi attuali, passare al Software Libero ove possibile.
I sistemi informativi sono diventati il cuore e la base della nostra conoscenza. Spesso sottovalutiamo l’importanza di questi strumenti nella nostra vita quotidiana, lavorativa e famigliare. Se ben utilizzati e fatti conoscere possono aiutare veramente a migliorare la nostra qualità di vita, facilitando la trasparenza, la conoscenza e fruibilità dell’informazione.
In questa ottica, i sistemi informativi dell’amministrazione devono essere sempre tenuti aggiornati, in sicurezza e sempre più rivolti alle esigenze del cittadino.
Un buon sito internet comunale, ad esempio, fa la differenza rispetto ad un semplice sito istituzionale. Parametri come l’accessibilità, la ricerca dell’informazione, la sua fruibilità, anche dai sempre più diffusi dispositivi mobili, o, banalmente, la presenza di contenuti che interessino alla popolazione, non sono stati tenuti in considerazione negli ultimi anni, pensando più che altro a piccoli accorgimenti di tipo estetico.
L’informatizzazione delle attività comunali non è solo una “buona pratica”, ma anche un obbligo di legge, che spesso viene tralasciato a scapito di altre operazioni. La possibilità di gestire le pratiche più comuni, come la richiesta di certificati, l’iscrizione alle mense scolastiche, la richiesta di documenti di archivio o del pagamento tributi va potenziata e stimolata, dato che va ad alleggerire il lavoro cartaceo e manuale di sportello, a tutto beneficio delle attività amministrative e del cittadino, togliendo anche situazioni critiche di code agli sportelli nei periodi più critici.
Oltre al miglioramento dei servizi ai cittadini, è, come già detto, necessario migliorare l’infrastruttura su cui si regge il servizio, che deve garantire la sicurezza dei dati e l’integrità del servizio stesso.
Una buona mano, in questa direzione, può darla l’adozione del Software Libero:
Anche qui, un obbligo di legge, di recente pubblicazione ( all’articolo 68 del Codice dell’amministrazione digitale)
Solo quando la valutazione comparativa di tipo tecnico ed economico dimostri l’impossibilità di accedere a soluzioni open source o già sviluppate all’interno della pubblica amministrazione ad un prezzo inferiore, è consentita l’acquisizione di programmi informatici di tipo proprietario mediante ricorso a licenza d’uso.
obbliga le pubbliche amministrazioni ad utilizzare, in questo caso per motivazioni economiche, Software Libero e Open Source. Le motivazioni non si fermano al solo risvolto economico: oltre al risparmio delle spese di licenza, è dimostrato che l’utilizzo di software di questo tipo aumenta la sicurezza specifica dei dati e permette di utilizzare le macchine per tempi più lunghi, sgravando anche gli investimenti a lungo termine.
I principi fondanti del Free Software sono libertà e condivisione della conoscenza, valori che dovrebbero essere applicati in tutti i settori della nostra vita, e soprattutto nell’ambito pubblico e amministrativo.
Stimolare la creazione e lo sviluppo di incubatori aziendali e FabLab, laboratori di fabbricazione digitale, con il contributo di privati, scuole, università, in collaborazione e a beneficio delle aziende locali.
Negli ultimi anni le dinamiche lavorative sono molto cambiate, sia in relazione alla recente crisi economica sia per l’avvento di nuove tecnologie che hanno rivoluzionato completamente il modo di lavorare in tutti i settori. Alcuni settori hanno sfruttato pienamente questa spinta, altri faticano ad adattarsi ai cambiamenti, altri ancora sono praticamente spariti.
In questa logica non possiamo più pensare di poter “tornare indietro”, ma, al contrario, dobbiamo cercare di trarre tutti i vantaggi possibili da questa situazione.
Nascono quindi nuove esigenze e nuove professioni, che vanno aiutate a crescere anche sul nostro territorio, creando l’infrastruttura e le condizioni per cui i nuovi lavoratori possano operare.
Alcuni esempi concreti:
Creazione di spazi di “co-working” (spazi di lavoro condivisi) – Molte giovani imprese, non solo tecnologiche, ma anche artigiane e di libera professione fanno fatica a trovare spazi di lavoro. Molto spesso le esigenze per operare sono minime: una scrivania, un telefono e una connessione ad internet, ma i costi di affitto degli spazi sono alti e poco flessibili. Per favorire e stimolare la crescita di queste aziende nascenti sono nati i cosidetti spazi di co-working ovvero edifici, spesso ex-industriali, che vengono riconvertiti e trasformati in piccoli uffici, con sale riunioni e di socialità condivisi, a prezzi accessibili e controllati. La realizzazione di questi spazi è spesso fatta in collaborazione con Università e Aziende, che hanno tutto l’interesse ad investire in strutture che possono generare conoscenza e servizi. A Lonate sono presenti parecchie aree ex-industriali e de-localizzate che si presterebbero perfettamente a questo tipo di riconversione; inoltre alcuni imprenditori della zona hanno già manifestato interesse a investire a progetti di questo tipo.
Creazione di FabLab (Laboratori di fabbricazione digitale) – Parallelamente al discorso di cui sopra, possono nascere alcuni spazi condivisi che uniscono lo scopo economico allo scopo sociale. Sono i cosiddetti FabLab: laboratori di fabbricazione digitale (e non solo) ovvero spazi di lavoro, spesso gestiti da associazioni o cooperative, che uniscono vecchie tecnologie di fabbricazione, come torni, frese, trapani, e utensili meccanici in generale, alle nuove, come la stampa 3D, il taglio laser CNC, la stampa digitale, ecc.
L’unione di questi due mondi fa si che si incontrino le diverse generazioni, mentalità e competenze lavorative, persone esperte nelle tecniche di lavorazione tradizionali (artigiani, meccanici, ma anche semplici hobbysti) e persone più competenti nelle nuove, creando nuove forme di collaborazione, nuove idee e nuovi prodotti, e potenzialmente nuove opportunità lavorative, facendo anche da supporto a chi ha, ad esempio, perso il lavoro in età avanzata e ha bisogno di aggiornarsi o può mettere a disposizione il proprio bagaglio lavorativo. Rimangono poi aperti a chiunque abbia la necessità di fare piccoli lavoretti e non ha spesso gli strumenti o gli spazi per operare a casa propria.
Gli incubatori aziendali sono un po’ la somma di tutto quanto qua sopra, e sostanzialmente permettono alle grosse aziende di finanziare le piccole aziende, in modo diretto, seguendo il loro percorso di crescita e controllandone i risultati. Da queste piccole aziende nascono spesso nuove idee e nuovi prodotti che poi vengono trasformati in occupazione e reddito.
Tutti possono beneficiare di queste iniziative, che creano un forte indotto commerciale e sociale.
Rilanciare il commercio di vicinato riportando le piazze alla loro funzione di fruizione sociale.
In questi anni il paese sta diventando sempre più un dormitorio: le persone frequentano i luoghi di lavoro e di divertimento in altri Comuni e Lonate muore.
Occorre incentivare la socializzazione e invertire la tendenza di svuotamento del centro, con la continua chiusura di negozi e il degrado degli immobili (questo fenomeno è ancora più evidente a Sant’Antonino).
Ci attiveremo perché siano incentivate le aperture di negozi e il recupero degli edifici fatiscenti in modo da instaurare un circolo virtuoso che parte dal maggior afflusso di persone in centro, che supporta le attività e aumenta la sicurezza complessiva. Il risultato sarà una migliore qualità della vita per tutti.
L’amministrazione potrà intervenire anche con l’organizzazione di iniziative sociali e culturali che contribuiscano a far tornare le piazze un luogo vivo, centro vitale adibito alla fruizione sociale per la popolazione.