Un rinvio per una scelta responsabile

Anche noi Democratici Uniti abbiamo firmato la lettera trasversale in cui si chiede al signor Prefetto di sospendere gli arrivi di migranti a Lonate fino all’elezione del nuovo Sindaco del Comune.
Riteniamo che ci sia la necessità di gestire la situazione, invece di subirla. Abbiamo sempre sostenuto questa linea e infatti lo SPRAR era la soluzione per andare in questa direzione. Purtroppo l’amministrazione uscente si è dimostrata miope su questo argomento, come su altri del resto.
Quello che andava fatto prima era rendersi conto di non poter chiudere gli occhi sulla situazione che si sta vivendo in Italia e in Europa: non si può governare un paese fingendo che il problema non avrebbe toccato Lonate. Invece lo si è solo ignorato per troppo tempo, evitando di confrontarsi con la realtà.
La nostra posizione è quella di apertura all’accoglienza e all’integrazione, di solidarietà umana gestita in maniera professionale. Non è possibile che ci siano persone ammassate in un capannone senza che nessuno si curi di loro, compito che deve svolgere chi se lo assume in cambio del compenso che per questo percepisce.
Analogamente non è corretto che la popolazione lonatese si senta impaurita o abbandonata. Occorre lavorare per una serena convivenza, smorzando anche alcuni toni e modi che ultimamente si sono un po’ troppo accesi.
Chiediamo perciò del tempo: un periodo in cui gli arrivi siano sospesi poiché il Comune è privo di guida politica, per poi affrontare al meglio la situazione senza sottrarci alle nostre responsabilità.

Appoggiamo il sindaco Rivolta

Durante l’assemblea civica del 5 dicembre scorso, il primo cittadino si è espresso a favore di un centro SPRAR (Sistema di protezione richiedenti asilo e rifugiati) a Lonate Pozzolo, suscitando reazioni sorprese da parte dei presenti, Sindaco di Ferno e segretario della Lega Nord di Lonate compresi, evidentemente non a conoscenza dell’iniziativa del sindaco.

Al Sindaco è già stata manifestata pubblicamente la contrarietà della Lega Nord, partito in cui milita il Vicesindaco.
Da parte nostra, abbiamo apprezzato moltissimo l’idea e vogliamo esprimere il nostro totale sostegno a Rivolta, assicurando sia il voto favorevole alla proposta, sia la massima collaborazione anche in termini concreti di partecipazione attiva alla realizzazione di questo progetto.

Attualmente a Lonate Pozzolo esiste un CAS (Centro di Accoglienza Straordinaria) gestito dalla società Segeca Management Srl, che si è aggiudicata il bando prefettizio e che dovrebbe occuparsi di gestire al meglio i rifugiati ospitati in due differenti strutture. Il condizionale è d’obbligo dato che, anche a fronte di un piccolo dibattito, quasi un battibecco, durante la serata dell’assemblea, qualche dubbio è sorto.

Quali sono, in sintesi, le differenze tra CAS e SPRAR?

I Centri di accoglienza straordinaria (CAS) sono strutture create per accogliere i richiedenti asilo che arrivano in Italia. Si definiscono “straordinari” perché dovrebbero essere delle strutture temporanee ed emergenziali, complementari al sistema di accoglienza strutturale e ordinario.
Nella realtà però la situazione viene gestita in maniera emergenziale e i CAS sono le strutture più diffuse per l’accoglienza.
L’accoglienza presso i CAS viene gestita tramite bandi prefettizi affidando ai soggetti aggiudicatari la totale gestione dei rifugiati.
Il Comune dove il CAS viene insediato non viene interpellato preventivamente.
Inoltre non c’è limitazione del numero di persone accolte nel CAS.

L’insediamento di un centro SPRAR è invece concordato con il Comune. Le persone che possono essere accolte sono al massimo il 2,5‰ della popolazione. Per Lonate si tratterebbe pertanto di 30 persone al massimo.
La gestione è condivisa tra ente gestore e amministrazione comunale, con l’ulteriore beneficio della possibilità di gestire servizi aggiuntivi utilizzabili non solo dallo SPRAR ma da tutti i cittadini, per esempio con risorse e personale qualificato a disposizione di tutti.

Lo SPRAR è, a nostro avviso, il sistema migliore per gestire i flussi e favorire integrazione, accoglienza e sviluppo sociale, con maggiori vantaggi quando si riesce a sviluppare un sistema che coinvolga anche più di un’amministrazione. Gli esempi di SPRAR realizzati con successo in questo senso sono numerosi.

Ribadiamo perciò che il Sindaco non resterà solo nel portare avanti questo progetto, ma avrà il nostro pieno e totale appoggio per poterlo realizzare il più velocemente possibile.

Democratici Uniti

La Prealpina del 12 dicembre 2016
La Prealpina del 12 dicembre 2016
La Prealpina del 7 dicembre 2016
La Prealpina del 7 dicembre 2016

Zero virgola tre percento

Se arriveranno 36 richiedenti asilo a Lonate Pozzolo saranno lo 0,3% della popolazione lonatese. Tre profughi ogni mille abitanti, però “stanno dilagando”. Addirittura “Samarate trema”!

Sarebbe ora di abbandonare questi toni esagerati ed affrontare la situazione. Situazione che non è un’emergenza: è semplicemente la realtà e come tale va trattata.
Senza preconcetti e senza frasi fatte, senza le mille paure alimentate artificialmente per ottenere consenso.

Si sentono le solite obiezioni, per esempio: “Aiutiamoli a casa loro”.
Quando chi fugge magari abbandona una terra dilaniata dalla guerra.
Quando si vive sotto assedio da anni e “casa loro” per esempio è questa:

Aleppo
Aleppo

Quando si scappa da una dittatura e da un regime liberticida come quello dell’Eritrea.

O quando semplicemente si cerca di sopravvivere, come farebbe chiunque di noi se non avesse avuto la fortuna di nascere in questa parte di mondo.

E’ evidente che le situazioni vanno gestite, ma non certo affrontandole di pancia e istericamente urlando all’invasione, oppure iniziando a lamentarsi con i soliti “benaltrismi”. Si trova sempre qualcosa di più importante da discutere, un problema più urgente, un dover pensare prima a qualcos’altro, spesso dando voce semplicemente al proprio egoismo.

Il tema dell’assemblea civica di Lonate Pozzolo lo scorso anno era stata l’accoglienza: “Accoglienza: dalla storia dell’immigrazione al futuro dell’integrazione”.
Abbiamo l’occasione di mettere in pratica quello di cui si parlava undici mesi fa.

Ci sono persone che chiedono aiuto, che affrontano mille pericoli e mettono a rischio la propria vita e quella delle proprie famiglie per un piccolo barlume di speranza.
Sono persone. Non sono immigrati, rifugiati, profughi. Sono uomini, sono donne, sono bambini.

E il sindaco di Lonate ha il coraggio di affermare che siamo noi le vittime?

“Restiamo umani”

Nadia Rosa

La Prealpina del 26 ottobre 2016
La Prealpina del 26 ottobre 2016