La nomina di due assessori esterni su cinque è segno di grande debolezza per l’amministrazione Rivolta.
Patera partiva già con la carica annunciata, in caso di vittoria elettorale, pur non essendo candidato. Perchè evitare di mettersi in gioco in lista? L’unica spiegazione è che ogni mossa della lista “Per Lonate” deve esser valutata con il bilancino del manuale Cencelli e con la supervisione degli organismi di partito provinciali. Come può essere questo un bene per Lonate?
Perciò non solo Patera ricopre l’incarico già assunto in precedenza, ma dovrà occuparsi anche dei lavori pubblici. Accorpamento necessario per poter assegnare un assessorato senza troppe pretese alla new entry De Novara (sappiamo quanto la cultura conti poco per la lista Rivolta).
Inoltre non si è voluto lasciare collegate le deleghe alla Pubblica Istruzione e alle Politiche Culturali appesantendo e in questo modo anche l’assessore Angelino ha una delega in più rispetto a prima.
Vedremo se queste attribuzioni hanno seguito più una logica di distribuzione degli incarichi per competenze o se si è ragionato di più sulle poltrone.
L’assessorato Marino è certamente frutto di un accordo partitico. Probabilmente ha scombinato un po’ le carte l’incapacità della Lega di far eleggere uno dei suoi candidati, tutti rimasti esclusi per mancanza di preferenze. Per evitare la totale sparizione viene in soccorso questa nomina che, comunque, lascia la Lega priva di diritto di voto in Consiglio Comunale.
Vedremo come Marino, vista inaspettatamente alla manifestazione per la festa della Repubblica (quanti rospi già da ingoiare per chi usciva dall’aula consiliare al momento dell’inno…) riuscirà a gestire l’incarico. Forse le darà una mano l’ex responsabile dell’Ufficio Tecnico, vista più volte al suo fianco nonché aggirarsi nei corridoi del palazzo comunale negli ultimi giorni.
