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Solitamente i titoli di questo blog sono molto efficaci, ma questa volta non riconosco l’autore; ma santo cielo, se uno è Assessore alla Sicurezza, e sul territorio dell’Assessore sta succedendo di tutto ogni giorno che passa, ed uno si permette di nutrire dei dubbi sulle capacità di gestione del problema da parte dell’assessore stesso, non significa che la colpa dei crimini sia dell’Assessore, ci mancherebbe altro. Ma che titolo è, su dai!?
Allarme sicurezza, è giusto controllare il proprio territorio e migliorare lo stile di vita, ma il problema è gigante nelle grosse Città allora servono leggi più severe per aiutare le Forze dell’ordine.
Vi porto la mia esperienza da operatore NUE112, dove arrivano poche chiamate per furti e antifurti da Lonate Pozzolo, rispetto ad altri Comuni e grosse Città.
L’allarme principale è per furti nei Supermercati, abitazioni, negozi, in numero minore per Ditte e Banche.
Anche la mancanza di lavoro, per alcune categorie di cittadini sceglie il modo più semplice per fare soldi.
Certamente che la colpa dei furti e delle rapine non sono dell’Assessore Portogallo. Resta però il fatto che la questione sicurezza è sentita in maniera forte dall’intera popolazione. E allora è doveroso domandarsi il perché. E’ doveroso capire qual’ è stato l’agire dell’amministrazione comunale attraverso l’assessore alla sicurezza su ciò che è stato fatto e no. Non possiamo dimenticare che nel 2004, quando il Sindaco Gelosa ha vinto le elezioni, uno degli argomenti che ne ha determinato la vittoria è stato quello della vigilanza e della sicurezza del territorio. Ora a distanza di nove anni cos’è cambiato? Abbiamo un paese più sicuro? Abbiamo una presenza maggiore della vigilanza in paese? Si è lavorato per sensibilizzare e rendere partecipe il cittadino per una maggior sicurezza? Ecco io penso sia necessaria un’analisi di questo tipo. L’unico fatto certo è quello di un’istallazione, molto modesta e a volte non funzionanti, di telecamere per la video sorveglianza. Un po’ pochino no?
Partiamo dal fatto che il rapporto tra istituzioni preposte alla sicurezza e il cittadino è di fatto inesistente. Il contatto avviene sempre dopo che si è verificato il fatto. E qui si può dire tranquillamente che l’assessore preposto alla sicurezza ha mancato totalmente: non ha reso partecipe il cittadino nel responsabilizzarlo ad essere parte attiva nella sorveglianza del territorio. Come? Innanzi tutto informandolo e formandolo (non centrano nulla le ronde). C’è qualcuno che possa ricordarsi un incontro con la popolazione sul tema sicurezza? C’è qualcuno che possa dire di avere visto l’assessore presente sul territorio (nonostante sia in aspettativa)? Forse non è del tutto fuori luogo l’appellativo di signor NESSUNO. Dunque si può affermare che è mancato il rapporto tra istituzione locale e popolazione.
La vigilanza del territorio da parte della polizia locale è assolutamente insufficiente. In centro paese quando si vede un vigile l’esclamazione è: ah esistono ancora? Non è un bel sentire. Queste cose un buon assessore le fa proprie ed elaborandole cerca di trovarvi rimedio. Invece non succede nulla. E poi non si può (in questi anni è successo più volte) leggere le interviste dell’assessore Portogallo che tutto va bene, che tutto è sotto controllo. Questo mette in evidenza ancor di più una totale scollatura con il vivere e il sentire del cittadino. Perché non è vero che abbiamo un paese più sicuro. E se questo fosse solo (ma non lo è) un fattore di percezione, resta comunque il fatto che qualcosa non ha funzionato.
Ritorno sulla vigilanza locale. E’ percepita come qualcosa di lontano dal semplice cittadino. La stessa collocazione la rende distante. Quel luogo è visto come un fatto separato dal comune. Quasi fosse un fortino, da il senso della chiusura e non della totale disponibilità all’ascolto. Forse anche su questo fronte un buon assessore potrebbe agire e trovare modalità diverse per interfacciare meglio il palazzo della sicurezza con il cittadino. Vi sembra di poco conto questo tema in tempi come questi?
Dunque la mia conclusione non può che essere questa. L’assessore Portogallo non ha dimostrato di essere all’altezza della delega ricevuta. E se questa è la valutazione che le forze d’opposizione (minoranze) giungono, sono inevitabili le richieste di dimissioni. Ovviamente c’è anche la consapevolezza che la questione sicurezza non è delegata solamente alle istituzioni locali ma è ben più ampia. Anche su questo versante però una buona efficienza propria porta ad un possibilità in più di pretendere una più ampia collaborazione con tutte le forze preposte a tale scopo.
Dunque le domande che ponevo inizialmente trovano una risposta negativa. Rispetto al 2004 non abbiamo un paese più sicuro e non abbiamo una maggior vigilanza sul territorio. Questo è il risultato. Dunque si cambi marcia e sopra tutto si cambi assessore.
L’opinione di Coronetti su La Prealpina di oggi: http://www.prealpina.it/editoriale/2013/6/9/caccia-al-ladro-all_italiana/2431771/2011588/
L’opinione di Coronetti è vecchia e pure contraddittoria. Non giunge a nessuna indicazione per uscire da questa situazione d’insicurezza. E poi cosa vuol dire si butta tutto in politica per non risolvere niente. Perché forse la politica non ha responsabilità? Critica le “famose” ronde padane (giustamente) e nel contempo elogia un ex ministro degli interni per la proposta dei “Patti per la sicurezza” che è lo stesso ex ministro delle ronde. Forse c’è un po’ di confusione nell’opinione espressa.
Chiedere le dimissioni di un assessore non risolve certamente la complessa problematica della sicurezza. Però alcune considerazioni vanno pure fatte. Se c’è una delega assessorile alla sicurezza, di questa delega se ne deve rispondere. E se l’assessore preposto non fa nulla per esercitare questa delega, allora è meglio annullare la delega o diversamente licenziare l’assessore. Se però si ritiene importante che sul fronte della sicurezza ci debba essere una specifica attenzione è bene che questa sia d’alto profilo. Nel caso di Lonate, Cornetti dovrebbe informarsi, probabilmente cambierebbe opinione.
2 volte bravo a Dn.Br. per le risposte; esprimono in maniera chiara, semplice ed intelligente il mio pensiero.
Personalmente non ho mai trovato illuminanti i pareri o gli editoriali di Coronetti, ma questo è un discorso diverso.
La premessa è che sicuramente il problema Sicurezza va ben oltre il livello locale. Ma dal livello locale possono e anzi devono partire delle richieste/proposte ai livelli superiori. E questo lo dovrebbe fare chi a livello locale ha la delega proprio su questi aspetti. Ha perfettamente ragione Dn. Br. quando dice che vedere i vigili per Lonate costituisce ormai una novità, mentre dovrebbe essere la regola.
Possiamo puntare solo sul potenziamento della vigilanza del territorio con le telecamere? Assolutamente no, queste dovrebbero essere di aiuto alla polizia locale e alle forze dell’Ordine.
Quello che vedo, anche leggendo dai giornali come si stanno muovendo in altri Comuni, è che ci sia un forte immobilismo anche di idee da parte di chi dovrebbe occuparsi di queste cose. Si leggono proposte di collaborazione tra Enti, richiesta di servizi ad hoc in collaborazione con la Questura. Ecco a Lonate non abbiamo sentito nemmeno queste proposte. Dopotutto, va ripetendo (e lo ha fatto anche qualche settimana fa durante una serata a Tornavento) che la situazione è identica a quelle di altre realtà che non esiste una escaletion di questi fenomeni.
Personalmente condivido l’impostazione di Dn. Br. se una persona non è in grado nemmeno di proporre alcune soluzioni, deve farsi da parte. O quantomeno avere l’umiltà di capire che la collaborazione con gli enti superiori in questo caso è necessaria.
Apro una parentesi, ma due anni fa se non ricordo male, quando era stata siglata la convenzione con SEA e Airpulman per avere degli ausiliari del traffico che si occupassero di Malpensa non era stato detto che questo avrebbe garantito una presenza maggiore della polizia locale a Lonate e nelle frazioni?