6 pensieri riguardo “Tornavento senza Poste cerca soluzioni”

  1. Siamo alle solite. Le porte si chiudono quando i buoi sono scappati. Adesso ci si attiva con la solita melina delle lettere scritte a mezzo mondo per venire incontro alle (giuste) richieste dei cittadini. Quando invece si parlava della chiusura nessuna parola (seria) è stata spesa per evitarla. E poi le solite risposte trite e ritrite: non dipende da noi, abbiamo fatto il possibile ecc. ecc.. Basta !!!! L’agire di un’amministrazione comunale è altra cosa. E’ sapersi muovere per tempo. Anzi anticipare i tempi. Sensibilizzare e organizzare la popolazione e farne sentire tutta la pressione a chi di dovere. Invece no, si va sempre a rimorchio. Il paese è in uno stato di declino anche per colpa di questo modo di fare e di agire. Adesso succederà che le risposte, invitabilmente negative, diventeranno la giustificazione per l’amministrazione comunale, dimostrando che non è colpa loro se le poste sono state chiuse e che è stato fatto il possibile per tenerle aperte. Che stanchezza!!!!

  2. Vado contro corrente: parliamo tanto di ridurre le tasse e di ridurre le spese della pubblica amministrazione. Bene! Qualcuno mi può dimostrare la necessità e, soprattutto, l’efficienza (in termini di rapporto costo/prestazioni) di uno sportello postale a Tornavento nel 2013? Possibile che lo sviluppo di Tornavento (lo ripeto, nel 2013) debba dipendere dalla presenza di uno sportello postale?

    1. Vado contro corrente rispetto al tuo pensiero The Jack che trovo comunque stimolante. Tornavento, inteso come Ufficio Postale è un mondo a sè, slegato dalla realtà di Lonate e di S. Antonino? La risposta è si, nel senso che la gestione economico finanziaria è slegata per i tre uffici, pur facendo parte tutti e 3 della stessa azienda: Poste Italiane.
      Giustamente tu parli di efficienza in termini di costo/prestazioni. Io invece vorrei capire come mai la realtà lonatese di Poste Italiana non ha la stessa unica e medesima gestione. In questi giorni abbiamo scoperto che il proprietario dei locali ha deciso di ridurre ulteriormente l’affitto per locali, per cui i costi erano legati al personale (che nell’ultimo periodo veniva prestato anche ad altri uffici non di Lonate visto che Tornavento era apaerto soolo 3 giorni a settimana) e alle spese vive: luce e riscaldamento.
      Se parliamo di efficienza sarebbe forse più logico considerare le tre realtà come una cosa sola e capire come ridurre le spese. Ad esempio il costo del personale sarebbe utilizzabile anche negli sportelli di Lonate e S. Antonino. Così come le prestazioni sarebbe conteggiate in maniera unitaria e non per singolo sportello. Anche perchè gli sportelli garantiscono tutti i medesimi servizi.
      Sulla necessità di avere lo sportello, mi basta solo ricordare che i servizi postali in una realtà seppur piccola ma dove operano moltissime aziende sono sicuramente un servizio che va oltre il numero di “pensionati” o anziani che devono incassare la pensione, prelevare dal conto corrente postale o simili. Le considerazioni sull’efficienza mi sono permesso di farle presente anche durante l’incontro avuto presso il Palazzo Comunale. Ho avuto l’impressione di parlare nel vuoto…e si parlava di efficienza del sistema.

  3. Trovo il ragionamento di The Jack di carattere limitato esclusivamente ad un aspetto ragionieristico. La politica deve certamente tenere in debita considerazione la questione delle cifre, ma non sempre le cifre possono e devono essere il parametro a cui fare riferimento. Le poste sono un servizio o sbaglio? Sono importanti o no per una realtà seppur piccola come Tornavento? Sono o no vitali per non determinare un’eventuale emarginazione quotidiana della frazione? Si è analizzato quante erano le utenze dell’ufficio postale? Ed è mai possibile che in un ottica di riconsiderazione complessiva del servizio postale sul territorio non vi fosse la possibilità di mantenerlo? E poi se la logica dei servizi presenti a Lonate fosse ispirata alla sola linea dei costi/benefici, si potrebbe pensare che anche il distretto sanitario forse potrebbe essere eliminato. Magari anche lo scuola bus sarebbe da mettere in discussione. E perché non cancellare anche le sedi date alle associazioni che rappresentano solo costi? E l’informa lavoro? Chiedo scusa, dimenticavo l’asilo nido come spesa molto onerosa per il bilancio del comune. Se questo è il nuovo modo di porsi del centro sinistra non vedo le diversità con il centro destra. Dopo tutto però siamo nell’era delle “larghe intese”.

    1. è evidente che le proposte “giuste” non possano essere che quelle del “vecchio” centro sinistra (o della vecchia sinistra, se preferisci). Il nuovo sbaglia, a prescindere!

      Torniamo a Tornavento (e per favore non divaghiamo con il populismo che richiama i costi degli asili nido: quanti ce ne sono di asili nido a Tornavento?), il mio commento (che tu giudichi “limitato” e “ragioneristico”) si chiudeva con una domanda: “possibile che lo sviluppo di Tornavento nel 2013 debba dipendere dalla presenza di un ufficio postale?”
      La tua risposta (che immagino debba essere considerata quella del “vero” e “originale” centro sinistra) è netta, o almeno così la leggo io: l’ufficio postale è vitale (ripeto “vitale”) per Tornavento.
      Io non sono d’accordo.
      Intendiamoci, non ho dubbi che sia utile per i cittadini, come sarebbe utile uno sportello bancario, uno o più negozi di prossimità, una scuola, … ma non ritengo sia “vitale”.
      A me piacerebbe capire qual è il progetto strategico per Tornavento, quali sono gli elementi caratteristici di Tornavento che si vogliono sfruttare per garantirne uno sviluppo sociale (ma anche economico) nei prossimi anni; quali sono i punti di forza di questa realtà su cui si è deciso di investire e quali sono invece i punti di debolezza su cui si deve intervenire. E capire se l’ufficio postale ha o meno un ruolo “vitale” in queste linee di sviluppo strategico.
      Ma forse chiedo troppo …

      1. Il giochino delle parole ribaltate non funziona. Il mio commento precedente dice “del nuovo modo di porsi del centro sinistra” non parla né di nuovo o vecchio centro sinistra. Questo per precisare. E non sostengo che il nuovo sbaglia a prescindere, semmai emerge che il “vecchio” sbaglia a prescindere. E poi io non sono e non rappresento né il “vero” e “originale” centro sinistra. Io sono semplicemente Dn. Br. ovvero Brognara Donato, con la mia storia e tutti i miei limiti.
        Sul concetto di servizio “vitale” sottolineo che è tale per non emarginare quotidianamente la frazione. Forse non è noto a tutti, ma l’ufficio postale in questione era utilizzato da molti cittadini di Lonate e Sant’Antonino, determinando così una presenza vivace per Tornavento. E’ poco importante questo?
        E poi non si divaghi accusando per comodità (o per scarsità d’argomenti) di populismo. So benissimo che a Tornavento non c’è alcun asilo nido (penso di conoscere il territorio). Il riferimento era semplicemente consequenziale al limitato elemento ragionieristico.
        Per quanto riguarda l’aspetto strategico per il futuro di Tornavento, rispondo che un pezzo di futuro è stato portato avanti prima dalla giunta Maffei e poi da quella di Canziani della quale ho l’onore di aver fatto parte. Ricordo la realizzazione della Piazza, la complessa operazione voluta fortemente dall’allora amministrazione comunale nel realizzare il centro parco, la riqualificazione della via Gaggio, tutte opere che oggi costituiscono ossigeno sociale ed economico per la frazione.
        Tornavento oggi è meta di turismo (sopra tutto di sabato e domenica) e questo determina un momento di dinamicità che sia nel capoluogo e nella frazione di Sant’Antonino non c’è. Ma detto questo, rimane il fatto che la necessità di servizi sono altrettanto (se non piace vitali) fondamentali per rispondere alle esigenze dei cittadini. Dimenticavo che in quel futuro per Tornavento pensato allora si è lavorato per potere avere anche una farmacia e oggi ci sono i locali a disposizione. Alla fine penso che il progetto strategico sia quello del preservare una realtà che per caratteristiche naturali e ambientali necessità solamente di essere resa fruibile dotandola dei servizi necessari.

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