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Eccolo qua, il disgraziatoio al massimo alla potenza e dell’eccitazione.
Innanzitutto, condoglianze alla famiglia. Non oso immaginare lo strazio dei cari.
Ho letto a tratti i q-u-a-t-t-r-o articoli sulla tragedia della povera signora e più volte sono stato sopraffatto dal vomito. Una notizia che meriterebbe un rispettoso trafiletto riempie una pagina intera. E il lutto diventa pretesto per un prolisso pettegolezzo inchiostrato, o comunque per qualcosa che non ha niente a che fare con l’informazione.
Tutto ciò è disgustoso e a tratti stucchevole, soprattutto l’articolo su sfondo grigio. C’è poi l’eccitazione della foto, delle lamiere accartocciate. Il culmine dello schifo. Il pubblico vuole davvero le lacrime e il sangue? È questa la linea editoriale della Prealpina? Ora mi sorge un dubbio: la Prealpina percepisce finanziamento pubblico? Temo di sì.
Vorrei proprio sapere se a Lonate Pozzolo ieri siano state vendute più copie del solito. .
Io sogno una stampa locale che si occupi di cose davvero di pubblico interesse.
La notizia di un incidente mortale e altre disgrazie private dovrebbero trovare lo spazio di poche righe, invece occupano paginate; le cose di interesse generale invece, le notizie che aiutano a far crescere una comunità e un paese, dovrebbero avere grande risalto, invece vengono sistematicamente ignorate (decidendo di non pubblicare articoli già scritti e pronti), oppure, se va bene, il più delle volte si riservano solo miseri riquadri.
Ancora condoglianze alla famiglia.