Nel Consiglio Comunale di mercoledì 26 settembre 2012, l’assessore Patera ha letto le risposte alle domande dell’interrogazione presentata dal nostro gruppo sul parcheggio di S. Antonino Ticino e sulle attività di parcheggio temporanee dislocate a Lonate Pozzolo.
Nonostante le rassicurazioni arrivate a mezzo stampa della totale regolarità dell’attività di parcheggio (per non citare le accuse di accanimento e di “affondi pretestuosi e destituiti di ogni fondamento”) ecco quanto emerso dalle risposte.
La Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA) è stata presentata il 10 agosto per il periodo 10 agosto – 15 settembre. La normativa prevede che l’attività può essere esercitata dal momento in cui la SCIA viene depositata e protocollata, mentre le foto pubblicate sono del 9 agosto.
La SCIA è stata presentata in forma cartacea. La procedura invece è obbligatoriamente telematica dal 8 febbraio 2012, come riporta il portale SUAP del Comune.
La motivazione per cui non è stato utilizzato il portale telematico per l’invio della domanda è il mancato funzionamento per l’indisponibilità del server per manutenzione. La procedura prevede che in caso di impossibilità di utilizzo della modulistica compilabile online la pratica venga trasmessa tramite Posta Elettronica Certificata. Non mi risulta sia ammessa la presentazione cartacea della modulistica.
L’ampiezza dell’area occupata dichiarata sulla modulistica SCIA è pari a 500 mq. Il sopralluogo effettuato dalla Polizia Locale ha rilevato l’occupazione di 5391 mq.
L’importo versato dall’operatore quale contributo ai sensi del Regolamento Comunale è pari a € 1.000,00 (2 Euro a mq per un periodo di occupazione inferiore a 60 giorni). L’importo effettivamente dovuto era evidentemente 10 volte tanto ed è stato emesso verbale dalla Polizia Locale per l’accertamento della violazione.
La nostra proposta finale è stata quella di pensare ad una modifica del Regolamento in modo da rendere ulteriormente trasparenti le attività di questo tipo esercitate sul territorio, prevedendo per esempio l’obbligo di esporre un cartello con il nominativo dell’operatore e i dati essenziali della SCIA presentata (date di esercizio e mq occupati). In questo modo sarebbero anche più agevoli i doverosi controlli da parte della Polizia Locale.
Ecco che le risposte ci chiariscono i dubbi. Non tutto era apposto, anzi forse nulla lo era. Al di là degli aspetti, pur importanti, di come e in che modo si fanno delle SCIA emerge la non regolarità quando si affronta la questione di cosa devo iniziare, dove e quanto spazio mi serve.
La differenza tra 500 e 5391 è evidente anche ai sassi. Scrivere, assumendosene la responsabilità che mi servono 500 mq e poi ne uso 5000 è un vero a proprio abuso, anche se tutti i 5.000 metri sono di mia proprietà.
Una domanda sorge spontanea…come mai questa differenza di volumi non è stata subito vista?