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L’Unitrè nasce nel 1995 dall’entusiasmo dei 24 soci fondatori, animati dal desiderio di uscire dai soliti schemi, e si caratterizza da subito per la sua vocazione multi generazionale: un ambiente che punta alla crescita della comunità locale attraverso la condivisione di esperienze diverse, la promozione dell’educazione permanente e la valorizzazione più dell’essere che dell’avere.
L’iniziativa si concretizza grazie al contributo di idee ed economico dei soci fondatori che hanno permesso la realizzazione dell’atto costitutivo dell’associazione, legalmente registrato dal notaio dott.. Mario Lainati’ di Gallarate. Un sentito ringraziamento va quindi a Amadio Ambrogio, Basso Chiara, Bertoni Giampietro, Bottini Carlo, Cecchetti Sandro, Colombo Silvana , Di Palo Francesco, Fuscaldo Adele, Garatti Rino, Gatti Marco, Iannaccone Rita, Longhin Walter,Maffei Franco,Montibelli Manuela, Oliveri Francesco, Piantanida Italo ,Piazza Vita, Piccoli Cristina, Regalia Ambrogio, Sartini Maria Grazia,Tacchi Gaspare, Tacchi Alberto che hanno sostenuto l’idea loro proposta.
Dai nove corsi iniziali ai 32 dell’anno accademico 2000/2001 sono stati tenuti ben 138 corsi con circa un migliaio di iscritti e l’Unitre ha continuato a crescere anche con le attività collaterali concentrate a ricordare gli avvenimenti nazionali e non particolarmente coinvolgenti di ogni anno accademico. Va ricordata almeno la toccante testimonianza di Angioletto Castiglioni, superstite del campo di concentramento di Flossembȕrg, per la Giornata della Memoria. Lodevole è stato il contributo non solo dei soci fondatori.ma quello di molti entusiasti corsisti.
L’Unitre è una delle molte associazioni presenti sul territorio; nel rispetto di quanto indicato dagli art. 1 e9 comma 2 dello Statuto necessita di ”continuità” nel “rinnovamento” per reclutare forze giovani e nuove e dare più slancio alle iniziative.
Il grande Indro Montanelli diceva: “Un popolo se non ricorda il passato non ha futuro”. Oggi non c’è più spazio per la mediocrità, non c’è più spazio per il pressapochismo.
Stefania Mirata.