Ancora una galleria fotografica di ordinario degrado.
Questa volta siamo alla periferia di Lonate Pozzolo, dove l’abbandono dei rifiuti è la norma. Si trovano bottiglie di vetro, sacchi di spazzatura, rifiuti di giardinaggio, materiali edili, batterie esauste.
E il proprietario di un terreno, probabilmente esasperato dal dover continuamente ripulire dalla maleducazione degli altri, dà indicazioni sul luogo corretto di conferimento dei rifiuti.
Documentiamo la diffusa maleducazione dell’abbandono di rifiuti: chiunque volesse segnalare queste discariche abusive può inviare le foto a democraticiuniti(at)gmail.com. E poi si può pensare di organizzare una campagna di pulizia di questi luoghi.
Non so a quale luogo si riferiscano le fotografie, ma posso indicare che parte della via Francia è piena di rifiuti di ogni genere.
Purtroppo questa piaga dell’abbandono dei rifiuti continua negli anni e non si riesce a porre fine. Certamente un maggior controllo dei luoghi, dove solitamente vi è l’abbandono, potrebbe costituire un deterrente, ma è chiaro che non è sufficiente. Tutto passa attraverso la formazione di una coscienza civica che mette al centro la difesa del territorio. Non sporcare, non abbandonare rifiuti devono essere regole che entrano nel nostro dna civico: concetto che deve appartenere ad ogni cittadino e sopratutto alle nuove generazioni.
Avere la piena consapevolezza che il territorio è un nostro patrimonio che esula dalla stretta appartenenza privata deve costituire il senso di un permanente controllo da parte di ogni cittadino. La collaborazione nel segnalare situazioni di degrado e di eventuale individuazione di chi abbandona il rifiuto è un ruolo che tutti dobbiamo esercitare. E sopratutto le istituzioni devono comprendere di agevolare e incentivare le segnalazioni. Cioè non fare sentire il cittadino che segnala in uno stato di difficoltà.
Sarebbero interessanti momenti di promozione ambientale attraverso campagne di pubblicità progresso. Il giornalino del comune è uno strumento che può dare inizio a questo nuovo corso di sensibilizzazione. Dopo tanti anni che non si fa più, l’iniziativa della pulizia dei boschi può riprendere ed essere nuovamente un momento di forte partecipazione concreta. Attraverso la SAP si può pensare di elaborare forme di collaborazione per il controllo del territorio.
E’ necessario mettere in campo quante più idee possibili per fermare, almeno frenare questo degrado sempre più diffuso.
PS: la Via Gaggio è un esempio. Lungo questa via non vi è traccia di abbandono rifiuti. La consapevolezza che questo luogo è un bene comune che va difeso e vissuto, costituisce un riferimento per valorizzare l’intero patrimonio boschivo del territorio.