1 commento su “Che cosa sarà delle case delocalizzate?”

  1. Potrei iniziare dicendo “GIA’ FATTO” perché è proprio così. Come Viva Via Gaggio abbiamo già nel corso della primavera del 2010 rilanciato prepotentemente anche con il supporto dei nostri amici di facebook una riflessione sullo stato delle zone delocalizzate http://vivaviagaggio.wordpress.com/2011/04/01/e-la-rabbia-continua/.
    Ma non ci fermammo li, in occasione della Fiera di Sanazé dello scorso giugno organizzammo una Mostra fotografica dal titolo MOSTRI IN MOSTRA, per ricordare ai lonatesi e non solo queste zone morte di Lonate, zone che fino a qualche tempo fa erano invece zone vive.
    Per moltissime persone questa cosa è stata dimenticata, rinchiusa e sepolta. Per altri invece abbiamo notato un certo distacco…per altre invece soprattutto quelle che sono state delocalizzate le ferite per questa cosa sono ancora aperte e sanguinano ancora.
    Emblematica nella sua freddezza e sensibilità è la dichiarazione di una persona delocalizzata che ha visto la sua abitazione, distrutta dai vandali e vittima dello stato di abbandono, ci disse ” Da quando siamo stati delocalizzati non ho più avuto il coraggio di tornare li, e ora vedo la mia casa in questa foto, passata la mostra, potreste regalarmi la foto” ed era commosso.
    Ecco questo è l’aspetto che i giornali non hanno raccontato, questo è l’aspetto della delocalizzazione di cui nessuno, se non pochi, ne hanno mai parlato e noi come Viva Via Gaggio lo abbiamo fatto e lo faremo sempre.
    Rimane l’attenzione certo su queste zone morte riprese anche nei servizi apparsi qualche mese fa sul sito de IL FATTO QUOTIDIANO, ma oggi in queste vie dove regna l’anarchia, dove invece che a Lonate si è in terra di nessuno qualcuno ancora vive, qualcuno ha deciso di non andarsene e di rimanere. Ciò significa che dalla vita bisogna ripartire per ripensare queste zone.
    La residenza non è più compatibile? bene si trovi il modo di recuperare le zone con altre tipologie di intervento, evitando magari di andare ad occupare nuovo suolo e recuperando magari a verde tantissime zone creando un filtro naturale tra la zona di Malpensa e il resto dell’abitato di Lonate.

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