Lo scorso 26 ottobre 2009 (non è un refuso, sto proprio facendo riferimento al 2009) abbiamo presentato un’interrogazione sullo stato di avanzamento del Piano di Governo del territorio (Interrogazione PGT) in cui si chiedeva all’amministrazione di precisare quali fossero i tempi previsti per arrivare all’adozione del PGT e quali fossero le modalità di coinvolgimento della cittadinanza. Si invitava anche l’amministrazione ad allargare la discussione del PGT a tutte la cittadinanza evitando di mantenerlo relegato alle “stanze chiuse” in cui si ritrovano gli “addetti ai lavori” (con l’ombra del conflitto di interessi che incombe sempre su tutti gli atti di questa amministrazione fin dalla sua costituzione).
Quali sono state nei fatti le risposte dell’amministrazione? A dicembre 2009 hanno detto che il PGT era “sulla pista di decollo“; a febbraio hanno promesso “procedure alla luce del sole“, a marzo hanno pubblicato i primi documenti e annunciato che “il PGT viaggia spedito verso l’adozione“. Ad aprile e maggio 2010 siamo stati noi a portare in piazza il PGT (Il PGT in piazza, Il PGT ritorna in piazza) prima di una commissione tecnica (non aperta al pubblico!!) di presentazione della VAS (e anche in quell’occasione l’amministrazione parla di una adozione del PGT in tempi rapidi).
A maggio, dopo la presentazione delle osservazioni alla VAS e al documento di piano, il PGT sparisce: torna nel cassetto.
In tutto questo iter, la trasparenza, la partecipazione, l’informazione e la democrazia rimangono concetti astratti, «termini importanti e altisonanti che molto spesso abbondano nei discorsi dei politici ma, troppo spesso, vengono richiamati e citati ma non praticati» (spero che il Sindaco non si offenda se riprendo l’incipit del suo articolo di apertura de Il Lonatese di ottobre 2010). Anche noi vogliamo che questi valori siano PRATICATI e non solo predicati!! Soprattutto quando c’è in gioco il Piano di Governo del Territorio!! Soprattutto quando c’è l’ombra del conflitto di interessi!! Soprattutto quando dobbiamo difenderci dalle infiltrazioni della criminalità organizzata!!
E allora?
Allora riportiamo il tema in discussione al prossimo consiglio comunale con un’interrogazione (Interrogazione PGT) in cui chiediamo le stesse cose che chiedevano un anno fa. Perché il tempo è passato, ma le risposte (nei fatti) non sono arrivate.
Allora chiediamo informazione! chiediamo trasparenza! chiediamo partecipazione! Perché senza informazione, trasparenza e partecipazione non c’è democrazia, ma può esserci solo la difesa degli interessi di pochi a scapito degli altri.
PS Anche questa interrogazione è stata presentata all’inizio di novembre e non è stata messa all’ordine del giorno del consiglio comunale tenuto lo scorso 17 novembre. Speriamo se ne possa parlare al prossimo.
Mi chiedevo se ci fossero delle regole che il Comune è obbligato a rispettare per l’adozione del PGT e quindi ho fatto una ricerca in internet è ho trovato su Wikipedia quanto segue:”Il Piano di governo del territorio (abbreviato in PGT) è un nuovo strumento urbanistico introdotto in Lombardia dalla legge regionale lombarda n.12 dell’11 marzo 2005[1]. Il PGT ha sostituito il Piano regolatore generale come strumento di pianificazione urbanistica a livello comunale e ha lo scopo di definire l’assetto dell’intero territorio comunale. Salvo deroghe, la legge prevedeva che tutti i comuni lombardi si dotassero di un PGT entro marzo 2009. A quella data solo il 5% dei 1.546 Comuni lombardi ha adottato il PGT. Il Consiglio regionale, preso atto della situazione, ha prorogato il termine al 31 marzo 2010 e successivamente al 31 marzo 2011.”
Nel sito della Regione dedicato allo Stato avanzamento P.G.T. Lombardia risulta che per il Comune di Lonate Pozzolo lo stato PGT è in ADOZIONE che è la fase di mezzo dopo AVVIATO e prima di APPROVATO. Guardando le percentuali dei Comuni nelle varie fasi direi che ci sarà un’ulteriore proroga oltre Marzo del prossimo anno e questo permetterà di tergiversare ulteriormente alle amministrazioni comunali come la nostra. Wikipedia parla di progettazione partecipata e quindi: “Il primo atto che l’amministrazione comunale è tenuta a fare quando decide di iniziare la stesura del PGT è informare la cittadinanza che il processo è iniziato. I cittadini o le associazioni di cittadini sono invitati già da questa fase a formulare proposte in merito. La differenza rispetto al Piano regolatore generale sta nel fatto che in quel caso i cittadini erano chiamati ad esprimersi solo dopo la prima adozione sotto forma di osservazioni al PRG già adottato.” La nostra amministrazione ci ha informato che il processo è iniziato sembra non sia obbligata ad aggiornarci sull’avanzamento…a meno che decida di farlo per i motivi sopra elencati da “the jack”. Probabilmente si vorrà approvarlo in “zona cesarini” per lasciare aperta ogni possibilità leggi http://www3.varesenews.it/busto/articolo.php?id=188748 rendere edificabile ciò che non lo era oppure costruire in fascia A https://democraticiuniti.wordpress.com/2010/11/22/residenza-in-fascia-a
La domanda che mi sorge spontanea cosa si può fare se il consiglio comunale non mette all’ordine del giorno le interrogazioni presentate. Ci sarà un limite temporale ai continui possibili rinvii? Una segnalazione a chi sta sopra al Comune di queste continue negazioni? Leggevo in un altro post le lodi all’amministrazione comunale di Vanzaghello e mi chiedo se qualsiasi impresa è obbligata dallo Stato, dalla Regione, dalla Provincia e dal Comune stesso a rispettare normative che impongono procedure e scadenze lo stesso non esiste per l’azienda “Comune”? Ad esempio: l’organigramma dell’Ufficio Tecnico è disponibile? Chi sorveglia il lavoro svolto dagli impiegati? Eventuali disguidi, disorganizzazione o inadempienze che potrebbero verificarsi nell’ufficio chi li rileva o a chi l’utenza può segnalare l’accaduto? Ci sono regole predefinite da rispettare nell’amministrazione comunale o ogni amministrazione decide a piacimento come agire? Perchè in tal caso non credo si possa continuare a definire l’Italia stato democratico. Di seguito la Legge Regionale per il governo del territorio. http://www.territorio.regione.lombardia.it/shared/ccurl/724/579/legge%2012%20testo%20coordinato.pdf P.S. Quando ho letto:A dicembre 2009 hanno detto che il PGT era “sulla pista di decollo“ d’istinto ho pensato che per decollare ora aspetteranno la realizzazione della terza pista…;)
Il problema dell’inserimento o meno delle interrogazioni nell’ordine del giorno del Consiglio Comunale deriva da una interpretazione secondo noi particolare del “Regolamento per l’esercizio dei diritti dei Consiglieri Comunali, per il funzionamento del Consiglio Comunale e delle Commissioni Consiliari Permanenti” (finalmente online anche sul sito del Comune, anche se in formato .doc, ma è già qualcosa…).
Infatti l’art. 4 prevede che “A tal fine l’interrogazione deve pervenire al protocollo dell’ente inderogabilmente almeno sei giorni liberi prima della data in cui è convocato il consiglio comunale.”
Secondo noi è perfettamente logico pensare che “la data in cui è convocato il consiglio comunale” sia il giorno in cui il consiglio comunale si riunisce e quindi sei giorni liberi prima potrebbe significare sei giorni feriali prima del giorno di riunione del consiglio. Per il consiglio comunale svoltosi il 17 novembre, quindi, il giorno limite di presentazione delle interrogazioni sarebbe stato il giorno 8 novembre (volendo essere prudenti e quindi non contando né il giorno di presentazione, né il giorno del consiglio). Le interrogazioni sono state presentate tutte tra il giorno 6 e il giorno 8 novembre via PEC e quindi lette dall’ufficio tutte il giorno 8.
Invece, l’interpretazione che dà il sindaco è che “la data in cui è convocato il consiglio comunale” è il giorno in cui ci invia la lettera per informarci di quando il consiglio si svolgerà. Questa lettera, come prevede l’art. 18 del Regolamento, deve essere inviata ai Consiglieri 5 o 3 giorni prima, a seconda se la seduta sia ordinaria o straordinaria, non tenendo conto né del dies a quo né del dies ad quem.
Inutile dire che questo fà sì che le interrogazioni vadano presentate almeno tre settimane prima di quando si prevede si svolgerà il consiglio comunale (che infatti si prevedeva fosse per il 29/30 novembre, come ogni anno).
Inoltre questa interpretazione ci mette nella poco simpatica condizione di poter essere privati del diritto di porre interrogazioni in qualunque momento: basterebbe che il Sindaco oggi inviasse a tutti l’avviso di convocazione per i prossimi Consigli Comunali, da qui a un anno per esempio. A questo punto saremmo ovviamente (e ingiustamente) fuori termine.
E’ il caso di sentire un parere dell’Accademia della Crvsca su questa libera interpretazione de “la data in cui è convocato”. Ad ogni modo facendo una ricerca in internet su “in cui è convocato” sono apparsi diversi siti comunali con i diversi ordini del giorno e sia le interrogazioni che le interpellanze erano datate almeno un mese prima del giorno in cui il consiglio comunale si sarebbe riunito.
E’ possibile, ad esempio, presentare oggi stesso un’interrogazione per il prossimo consiglio comunale che ancora non è stato convocato? Giusto per portarsi avanti… non penso il signor Sindaco convochi a distanza di pochi giorni un altro consiglio comunale solo per non accettare un’interrogazione…Ad ogni modo ci sarà pure un sistema per combattere la libera interpretazione di un regolamento per non subirla passivamente….