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Si può essere a favore del piccolo negozio e nel contempo approvare in sede di Consiglio comunale il centro commerciale a lato dell’attuale Carrefour (ex GS), le due medie strutture dello Zaro carni, la Tigros? Ecco questa è la politica dell’assessore Patera che vuole favorire il commercio in centro.
Aggiungo una riflessione, del tutto personale, che ho scritto due mesi fa.
Quello del rilancio del commercio nel centro storico è un disco rotto. Con tutti gli sforzi (anche aprezzabili) che l’assessore Patera mette in campo, non c’è nulla da fare. Lonate, come altre realtà a noi vicine, è commercialmente morto. E’ morto commercialmente perché è un paese privo di attrattive di qualità. E’ in questo stato, perché la politica generale del commercio ha portato i cittadini ad assumere un comportamento (quasi) obbligato verso i centri commerciali, i supermercati. Ma cosa si vuole rivitalizzare con il mercato in piazza ogni mese. Sono manifestazioni ininfluenti. A Lonate prima di rilanciare il commercio, bisogna scuotere il cittadino attraverso iniziative che abbiano vasta risonanza territoriale. Bisogna pensare in grande. Ancora più grave e drammatica è la situazione della frazione di Sant’Antonino Ticino. Un luogo abbandonato e soprattutto dimenticato dall’Amministrazione Comunale. Tutta la spesa del consumo quotidiano è oggi orientato verso il Tigros. Questo ha comportato la chiusura della quasi totalità dei negozi alimentari. Altro che rilancio del centro cittadino. E l’assessore Patera è tra coloro che ha approvato la scelta del supermercato Tigros. L’assessore Patera e i suoi colleghi di centro destra hanno approvato anche le due medie strutture di vendita (di fatto altri due supermercati) in prossimità Zaro carni. Senza poi dimenticarsi degli oltre 7.000 mq di centro commerciale in adiacenza all’ex GS. E’ chiaro (anche) perché il commercio del centro storico è sparito? Nulla di male s’intende, però un po’ di coerenza non guasta. Le voci che circolano in Paese sono, che altri quattro negozi per fine anno cesseranno l’attività. Se ciò è vero, ci sarà il vuoto assoluto. Allora come possiamo rimediare? Come possiamo uscire da questa inevitabile situazione?
Se non si compie uno sforzo in termini di analisi complessiva, di ciò che è il commercio oggi, non invertiremo il percorso dello svuotamento del centro storico.
Si deve partire dal comprendere come il cittadino oggi si muove per fare la propria spesa. E ancora prima com’è composta la cittadinanza per fasce di età. A chi e a quanti può servire il commercio del piccolo negozio. Non possiamo fare gli ipocriti. Quasi tutti noi (io compreso) ci serviamo dei supermercati. Li troviamo più convenienti, più funzionali, più forniti, più confortevoli e tanti altri aspetti che il piccolo negozio ovviamente non può avere. Certo nel punto di grande o media distribuzione dove il rapporto è tra noi e il solo prodotto, è quasi inevitabile fare una spesa che va al di la delle necessità. Nel carrello ci mettiamo di tutto (di questi tempi un po’ meno), spesso anche quello che non è necessario, aumenta lo spreco. L’altro elemento negativo è la distanza. Non sempre, anzi quasi mai il supermercato lo troviamo fuori dalla porta di casa. Ma c’è l’automobile, e tutto così diventa a portata di mano. Finchè possiamo usare l’automobile. E poi? L’anziano in particolare? Ecco allora la necessità che riemerge di nuovo: avere il negozio sotto casa. Il servizio, la comodità.
Intanto però i negozi, intesi in modo tradizionale, sono spariti. Il centro si svuota. Non vive. La gente non si incontra più o comunque sempre meno. E allora di nuovo la domanda che fare?
Non appaia come un’eresia, ma la soluzione non può che essere quella di ricercare come un centro commerciale (con caratteristiche nuove) possa stare dentro il centro storico. So che questo è un pensiero contro corrente che determinerà tante reazioni contrarie. Ma come sono andate le cose fino ad oggi è sotto gli occhi di tutti. E’ da intendersi come una provocazione? Va bene. Purchè avvii un riflessione di sostanza. Non c’è scampo per il commercio del centro storico di Lonate se non si attuano politiche dirompenti e coraggiose. E’ solo fantasia? Può essere che sia rimasta solo quella.
Brognara, hai perfettamente ragione. Non dimentichiamoci che in consiglio comunale, in occasione della presentazione dei due supermercati,(perchè di questo si tratta) in prossimità Zaro Carni, il nostro Sig.Sindaco ha dichiarato che questi porteranno occupazione..