Ho visto le previsioni del tempo: domani (sabato 17) non dovrebbe piovere anche se il cielo rimane coperto.
E allora?
Allora portiamo il PGT in piazza!! Alle 9:30 (circa) montiamo il gazebo ed esponiamo alcune mappe del documento di piano, i documenti della valutazione ambientale e le schede delle aree di trasformazione previste nel documento di piano. La documentazione è voluminosa (la trovate sul sito del comune oppure in quello della Regione Lombardia), non l’abbiamo ancora studiata tutta e sappiamo di non avere tutte le informazioni; ma vogliamo lo stesso portare questi documenti all’aperto, dando a tutti la possibilità di analizzarli, di valutare le proposte, di sollevare dubbi e questioni, di trovare, se possibile, risposte e chiarimenti.
Sappiamo che dovrebbe essere l’amministrazione a farsi carico di queste iniziative, dovrebbe essere la maggioranza che ha “guidato” la realizzazione del PGT a dare pubblicità ai documenti; ma sono passati ormai venti giorni dalla pubblicazione dei primi documenti ufficiali del PGT (non c’è ancora tutto … mancano il documento delle regole e quello dei servizi) e gli annunci fatti nell’ultimo consiglio comunale (convocazione di un consiglio comunale aperto, convocazione di una conferenza intermedia sulla valutazione ambientale, presentazione pubblica del PGT con l’intervento dei tecnici) non sono state mantenute (almeno, non lo sono finora).
C’è un altro aspetto da considerare: in consiglio comunale è stato detto che i sessanta giorni di “consultazione” con le parti interessate sarebbero partiti dal giorno della conferenza intermedia, invece il sito del comune dice chiaramente che le eventuali osservazioni dovranno essere presentate non oltre il termine del 25 maggio 2010 … se aspettiamo ancora un po’ ci arriviamo senza avere alcuna presentazione.
Allora … appuntamento a domattina in piazza.
Aggiungo che abbiamo presentato formale richiesta al sindaco perché i documenti relativi al PGT vengano esposti su appositi pannelli nei corridoi del palazzo comunale, come era stato fatto in passato per altri progetti, in modo che i cittadini interessati ad esaminare i documenti non siano vincolati all’orario di apertura dell’ufficio tecnico.
Contemporaneamente abbiamo sollecitato la convocazione della conferenza intermedia, visto che i giorni passano e non se ne sa nulla…
..speriamo che il Sindaco non risponda che non ci sono più i corridoi del palazzo comunale.. 🙂
Complimenti per l’iniziativa. Rappresentassi io un gruppo politico locale, starei in piazza notte e giorno, prenderei la residenza sulla panchina di fronte alla fontana. Lonate Pozzolo è una comunità in coma civico, è in corso un’emergenza democratica.
Sono curioso di leggere il resoconto degli animatori del Gazebo. Io sono rimasto là solo per dieci minuti, ero il compagnia del mio amico Diego, marchigiano, in visita qua a Lonate Pozzolo per un solo giorno. L’ho portato in via Gaggio e gli ho raccontato la porcheria prossima ventura, gli ho raccontato la barbarie della terza pista che ci attende, gli ho prefigurato il colpo di grazie per Lonate Pozzolo e dei suoi abitanti.
A proposito, ho visto che. in una tavola del Piano di Governo del Territorio, la terza pista è indicata, tratteggiata, eccome. La terza pista, pur sotto forma di ipotesi, genera già conseguente. Il P.G.T. recepisce questa ipotesi. Caro amico Paolo, via Novara ci unisce su via Gaggio le posizioni sono meno chiare: mi sembra che a questo punto la Lega Nord non possa più dire «di che cosa stiamo parlando?». È giusto che anche la Lega Nord, da sempre vicina al suo elettorato e paladina del suo territorio, spieghi le conseguenze dell’invasione della S.p.A. milanese in terra di Lonate Pozzolo. La linea dell’Assessore Boni – l’ho ascoltato con le mie orecchie – è chiara: Malpensa, avanti tutta. E la Lega di Lonate cosa dice?
Per il resto, io chiedo a tutti, società civile e classe politica lonatese, più impegno. Impegno e coraggio.
Vogliamo difendere via Molinelli, via Gaggio, Tornavento, Lonate Pozzolo? Facciamo qualcosa, ma adesso. Subito.
Precisiamo. Prima che partano querele da parte di Roberto: punti 1-2 e 3 si scherza per sdrammatizzare un po il clima teso 🙂 :-)!!! Il 4 divento ahimè serio.
1)Uffa Roberto, quando mi devi tirare in ballo, non puoi girarti verso la mecca e pregare? e rump nò i ball a mì? 🙂
2)Mi sa che la panchina di fronte la fontana sia già stata occupata da qualche tuo amico..
🙂
3)Se lo sapevo, Giovedì sera non mi fermavo a salutarti. Anzi, si, ma ti davo una spinta sotto la macchina che ci stava per investire in via Novara 🙂 Il tuo amico perchè non l’hai portato a fare un giro nei tanti kebab che ci sono quì a Lonate???!!! Dovevi portarlo proprio in via Gaggio??? 🙂
4) Ok, ok, esco allo scoperto, così possiamo discutere fino ad esecuzione definitiva della Terza pista. La posizione ufficiale della LEGA NORD per l’Indipendenza della Padania è la seguente:
si alla terza pista…naturalmente con una valutazione di impatto ambientale che garantisca la salvaguardia del territorio…
Aggiungo la mia opinione, non da segretario della Lega, ma da semplice cittadino:
nella nostra zona, dove sono le “grandi” realtà industriali?? Quelle che danno lavoro a tante persone. Vedo già i vari The Jack, Dn.Br. ecc. a scrivere come pazzi sulla tastiera: ma che lavovo e lavoro, quello è uno schifo, non un lavoro!! Ok, ma almeno da uno stipendio a qualche d’uno, che in prospettiva di emigrare chessò, in Marocco :-)(scusate ma non sono riuscito a restare serio per così tanto tempo) tira a campare. Ecco, io penso che lo sviluppo di Malpensa sia una cosa buona, e se per svilupparla serve la terza pista, si faccia la terza pista, stando ben attenti a salvaguardare il più possibile il territorio, come ha detto Boni!! Vero Roberto?!? Il resto a mio modo di vedere sono lacrime di coccodrillo. Mi sto rivolgendo al Sindaco, a Rivolta ecc.ecc., non a voi o a Walter che siete sempre stati coerenti con le vostre idee. Di Excalibur io non parlo!!
Grazie e ciao a tutti.
Paolo, ti querelo, anzi no: ti denuncio. Sì, perché i politici querelano, i comuni mortali denunciano. Un po’ quello che succede con i cibi: i comuni mortali non digeriscono, i ricchi hanno le intolleranze alimentari. E si fanno compilare la lista degli insospettabili alimenti proibiti.
Così come i ragazzini nei campetti degli oratori imitano le mosse e mossette dei loro campioni della serie A, così tra i politici locali qua e là per la penisola sta nascendo la moda malata della querela facile, così come fanno quelle insulse, inutili, arroganti macchiette politico-televisive della Tv-rissa delle reti Raiset.
Un po’ meno TV e un po’ più realtà, s-il vous plait. Lonate Pozzolo si prende anche senza decoder.
Ciao.
Solo un paio di dubbi:
(1) perché nessuno pensa di fare una valutazione ambientale per una seconda pista a Linate? perché è chiaro a tutti qual è il carico tollerabile dal quel territorio, mentre non sappiamo qual è il carico tollerabile da questo territorio?
(2) se il numero dei posti di lavoro dipende dal numero delle piste, perché non ne facciamo quattro o cinque?
Io so di essere duro di comprendonio (sic!), ma nessuno mi ha spiegato (… o almeno, non ancora …) perché serve adesso una terza pista.
Paolo, so che viaggi anche in auto oltre che in aereo e avrai certo percorso anche la A26 (Genova-Gravellona Toce): se qualcuno ti proponesse di realizzare un ampliamento della A26 (pagato peraltro con le tue tasse) perché si prevede una crescita del 300% del traffico nei prossimi trent’anni, non gli chiederesti dettagli e spiegazioni? non gli proporresti investimenti migliori, anche dal punto di vista delle ricadute occupazionali?
Il mio punto è semplice: ho avuto occasione di vedere come lavora SEA e mi permetto di affermare che sono molto bravi nel loro mestiere (almeno così sono apparsi a me 🙂 … e se guardi c’era scritto anche nella mozione che abbiamo discusso allo scorso consiglio, mentre questi riferimenti non ci sono nella mozione del PDL). Siccome sono bravi, penso che possano (o forse “debbano”) essere capaci di massimizzare l’efficienza operativa dell’aeroporto, cioè sfruttare “al massimo” il sedime aeroportuale che hanno a disposizione, prima di “occupare” altro territorio. Da profano, vedo che Gatwick ha più del doppio dei passeggeri/anno di Malpensa con due piste molto più vicine. Ripeto la domanda: spiegatemi (in maniera semplice, “come a un bambino di sei anni”, per favore) perché serve oggi una terza pista a Malpensa? perché non si può far crescere Malpensa (e quindi creare posti di lavoro e, si spera, distribuire stipendi) fino a utilizzare al 100% il sedime attuale?
Caro Paolo, ti rispondo sulla terza pista. Innanzitutto, da giornalista mancato quale sono, registro con gioia La Notizia: per la prima volta la Lega Nord di Lonate Pozzolo esprime il suo orientamento sul tema specifico. C’è materiale per un articolo.
Addentrandoci nella materia del contendere, citerò un libro. Prima che mi metta a fare l’intellettualoide da strapazzo, mi si lasci premettere che in vita mia ho letto dieci libri. E uno era il manuale d’istruzioni del Nokia. Un altro, però, è stato 1984 di George Orwell. Che bel libro, Paolo! Che bel libro. In quel libro, fra l’altro, George Orwell crea il Grande Fratello. Eravamo nel 1949, Taricone e la Marcuzzi dovevano ancora nascere. Bene, nella devastante società immaginata da Orwell, l’ideologia prevedeva il doublethink, il doppio pensiero, come momento culminante della propaganda del partito dominante. Il doppio pensiero comportava l’atto di simultanea accettazione come veri di due concetti, di due credenze, contraddittorie fra di loro. Era un passo oltre l’ipocrisia, consisteva nella genuina convinzione contemporanea della veridicità di due opposti, senza che la mente avvertisse il benché minimo stridore di illogicità.
Nel mondo immaginato da Orwell, il doppio pensiero era il momento culminante del controllo delle masse, l’annientamento della loro capacità critica. Il Grande Fratello, attraverso il Ministero della Verità, emanava slogan politici quali La Guerra È Pace, La Libertà È Schiavitù, L’Ignoranza È Forza (e subito mi viene in mente L’Amore Vince Sempre Sull’Invidia E Sull’Odio, ma questa è un’altra storia).
Ecco, caro Paolo, l’idea di Sviluppo Sostenibile, soprattutto se applicata alla Terza Pista di Malpensa, è un caso eclatante di doublethink orwelliano. La S.p.A. SEA milanese faccia pure tutte le porcherie, le terzepiste e le devastazioni che vuole fare ai danni di Lonate Pozzolo e dell’ecosistema tutto. Ma per favore non parli di sostenibilità ambientale. Per cortesia! Altrimenti ci arrabbiamo.
Arrabbiarsi? No. In fondo dobbiamo tutti morire. Con l’ampliamento dell’aeroporto non facciamo altro che accelerare un filino la pratica.
Ciao!
rob
p.s. e sui posti di lavoro in più – il grande specchietto per le allodole – dovremmo aprire una riflessione. Non qua sul blog, però. Dovremmo organizzare una serata a tema, invitando le persone giuste. Che ne dici?
Ciao Roberto,
quando hai citato “l’ignoranza è forza” mi sono venuti in mente
(1) lo spot Diesel
(2) la risposta del Sustainability-Lab.net (e in particolare questo slogan).
Non so cosa ne pensi, ma io (nella mia cocciutaggine) farò fatica a comprare capi Diesel in futuro.
Caro Jack, non conoscevo la campagna Diesel. George Orwell ci aveva visto bene. Agghiacciante. E fra l’altro si intona perfettamente a lamorevincesempresullinvidiaesullodio come slogan politico. Il sottovuoto spinto, soprattutto se poi il Partito dell’Amore…si accoppia così.
Riguardo ai capi Diesel, poi, mai comprati. Giudico che la loro campagna si rivolga non a me, non a te, ma direttamente ai loro clienti: cosa c’è di più stupido di spendere cinque volte tanto per comprare capi d’abbigliamento imbrattati dal marchio del produttore? Si paga di più per far loro pubblicità. Perverso. Eppure…
CIAO! BUONA DOMENICA!
🙂 🙂 per non piangere
Le faccine sorridenti sono il sintomo di un’incapacità ad argomentare la propria posizione. Forse no! Sono la difficoltà alla disobbedienza degli ufficiali di partito.
La coerenza è merce sempre più rara. Mentre (voi della Lega) gridate “giù le mani dal territorio”, “basta con il cemento” a livello locale, quando poi arrivano gli ordini dall’alto, dai capi che da oltre un decennio occupano i posti di potere (dunque con grandi responsabilità), tutti sull’attenti a dire SIGNOR SI!
Mi auguro che qualcuno abbia il coraggio intellettuale della diserzione.
Per quanto riguarda il PGT ovviamente non mancherò di dire la mia. Senza ordini di partito.
Per quanto riguarda il LAVORO, leggi un commento di qualche tempo fa e comprenderai la mia posizione.
Caro Donato, specifico solo un dettaglio: le faccine sorridenti di Paolo si riferivano a questo commento di ieri https://democraticiuniti.wordpress.com/2010/04/16/il-pgt-in-piazza/#comment-1526
È che la ramificazione degli interventi successivi ha fatto indietreggiare il commento di Paolo e già notavo che non aveva senso, tanto che volevo specificare questa cosa prima di leggere il tuo commento.
Su tutto il resto, dibbbbbbbattito. Mi pare che Paolo non voglia affatto disertare, perché lui stesso è a favore della Terza Pista. Anche io comunque noto una certa anomalia rispetto agli indirizzi abituali della Lega, vicina alla gente e a tutela del territorio. O forse la gente vuole la terza pista? Referendum?
Sul tema lavoro, spero veramente in una tavola rotonda in carne e ossa. La proporrò in prima persona già domani. Ciao.
Scherzo anch’io..tanto domani è festa.
Anche se l’argomento non lo meriterebbe!
Dunque,
visto che la terza pista sarà sul nostro territorio, e chi viene a casa nostra si deve adeguare alla nostra cultura se no ” fora di ball”(è così che dice la Lega, no?), la valutazione di impatto ambientale a salvaguardia del nostro territorio (nostro di chi?) deve prevedere anche che, nel profondo rispetto delle nostre tradizioni, la terminologia aeronautica usata per l’utilizzo della terza pista sia in dialetto lonatese. Ivi comprese le comunicazioni dalla torre di controllo.
Piloti ed operatori si dovranno adeguare, e dovranno dimostrare, a fronte del superamento di un esame, la conoscenza del dialetto e del regolamento del consiglio comunale di Lonate.
La commissione esaminatrice sarà composta da…. Qui sono in difficoltà, chi mi aiuta?
Se necessita altro…dopu an parlum.
L’esame è concesso sia solo orale perchè scritto mi accorgo che è un casino…
Ritengo che sia doveroso fare un pò di chiarezza sugli strumenti di Valutazione in campo Ambientale VIA e VAS. La differenza sta nel fatto che la VIA prende in esame, prima della realizzazione di una infrastuttura, gli effetti positivi e negativi, diretti e indiretti, nel breve, nel medio e nel lungo periodo, quelli primari e secondari che questa opera avrà su una serie di matrici ambientali che possiamo chiamare “uomo sociale e naturale”, cioè flora, fauna, aria, acqua, suolo, sottosuolo, comunità locali, interazioni civili e culturali, patrimonio storico e ambientale.
Di fatto la procedura di VIA si conclude con un giudizio, positivo o negativo che deve diventare vincolante per la realizzazione stessa dell’opera…e qualora fosse negativo (e i casi di opere non fatte o modificate radicalmente ci sono) si deve arrivare a dire l’opera non la realizzo.
Questo significa che non si può dire come dice l’amico Paolo “si alla terza pista…naturalmente con una valutazione di impatto ambientale che garantisca la salvaguardia del territorio” perchè questo è un non-senso. O si fa la VIA e in caso di giudizio positivo, cioè non reca danni alle matrici ambientali, si fa la Terza Pista, oppure non si può fare una VIA che sia anche salvaguardante il territorio. Gli strumenti di Valutazione servono per valutare e non per assecondare il progetto, questo è il punto fondamentale della questione.
Sarebbe per certi versi come aprire un Asile Nido e allo stesso tempo darlo in gestione a Re ERODE…NON HA ASSOLUTAMENTE SENSO!!!
Qui parla il consulente ambientale e non il politico…giusto per precisare.
Mio caro amico Roberto, lo sapevo che si sarebbero scatenati, ma bene così, anzi, mi sembra che non tutti quì abbiano detto la loro, comunque avanti con lo scambio di opinioni, tanto io non vi querelo:-) vediamo di risponderea tutti, per ovvie ragioni di “lecchinaggio” parto dal Professore (così mi alza il voto 🙂
The Jack, partire dalla terza pista ed arrivare ai jeans solo una mente del male poteva farlo 🙂 come ben sai le campagne pubblicitarie spesso esagerano purche se ne parli, poi uno compra oppure no, comunque ancora una volta sottolinei la mancanza di “rendimento” della 2 piste. Io ovviamente non ho le tue certezze, prendo nota di quello che ha detto Patrizio nell’intervista a Roberto, che non si possono sfruttare a pieno cause tecniche. Questo non so se è vero, forse si dovrebbe chiedere a tecnici del settore. E’ stato fatto? La storia della A26 mi sembra un pò tirata se devo essere sincero. Sulla A26 nessuna 3^ corsia, ma sulla A8 ne farei altre 5!!
Roberto: è da un paio di giorni che non si vola, e forse non si volerà per altri 3/4. Io faccio l’imprenditore, analizzo il mio bilancio, e scopro che quasi il 62% (per l’esattezza il 61,75) del mio fatturato su cui speso i costi è fatto all’estero. Ammettiamo che si decida di non volare mai più, sai cosa faccio? Licenzio 3 dei miei 6 collaboratori in quanto non riesco a spesarli, visto che il mercato italiano sull’arredamento di lusso è fermo. Contento? Allora, siccome tutti i giorni mi sveglio e mi devo inventare il modo di come tirare avanti la baracca, se per farlo mi serve la terza pista, la faccio e basta. Se poi per farlo mi serve la VIA o la VAS imposte per legge, prendo il migliore che io conosca sui temi ambientali, Walter ( e non sto scherzando) e gli pesto in mano parte del mio badget per portarmi a casa la soluzione tecnica di come abbinare le due cose. Se non si possono abbinare, cerco il modo meno devastante per l’ambiente, ma come dice sempre il mio consulente, delle due l’una: o chiudo o faccio la terza pista. Ecco, io mi chiedo sempre perchè SEA vuole la terza pista!
Tu ti puoi arrabbiare quanto vuoi, ma a volte mi sembra che tu casca dal mondo delle nuvole. Ma scusa, tu preferivi che loro avessero detto: bene, facciamo la terza pista e spianiamo l’intera provincia sud di Varese? Ovvio che un minimo di riguardo ambientale lo dovranno pur avere. Per la serata a tema sai già che io sono daccordissimo.
Aggiungo: Orwell è quello del Grande Fratello?? Ma come, quì a Lonate hanno speso 100.000,00€ per le telecamere e tu mi stai dicendo che sono spesi mali? 🙂
Loi: credo che per gli ultimi eventi in questo bellissimo paese, il dialetto più corretto da usare tra torre di controllo e pilota sia quello calabrese…
Dn.Br.: ho la sensazione che a volte tu mi prenda troppo sul serio. Forse tu sei troppo abbituato ai vecchi sistemi soviet, dove non si poteva scherzare, ma come ti potranno dire The Jack, Roberto ecc. le smile sono il modo di far capire a chi hai dall’altra parte di internet che quello che hai detto l’hai detto con il sorriso. Oppure che quello che ti ha scritto, ti ha fatto sorridere. Altri modi su internet non ci sono, salvo attivare la web cam, ma siccome a volte vi scrivo anche in ambienti non proprio didattici 🙂 (ecco vedi) è meglio usare le smile; altro che sono sintomo d’incapacità ad argomentare, tutt’altro.
Io comunque vi dico: ora si che mi viene da ridere sulla posizione del sindaco, Rivolta ecc.ecc. Chissà cosa ne pensa il nostro vicesindaco? Non lavora pure lui alla Malpensa? Ma si sa, loro non si esprimono con noi della plebe, loro querelano! Mi stava per scappare una parolaccia.
Paolo, su questo tema non mi sembra di essere così distante dalle tue posizioni (non preoccuparti 🙂 penso anche che le “linee di fondo”, almeno per il momento, non siano facilmente conciliabili :-)).
Se ho capito bene, tu dici: “per mantenere/migliorare il mio fatturato serve la terza pista, allora è meglio farla”.
Spiegami: quanti voli in più servono a te e alle altre imprese del territorio per poter mantenere/migliorare il fatturato nei prossimi anni? A te e ai tuoi collaboratori interessa che Malpensa sia un hub (reale o virtuale)?
Io sostengo che:
(1) Malpensa può crescere ancora tanto senza la terza pista, e quindi può consentire alle imprese del territorio di crescere e internazionalizzarsi adeguatamente. Spiegatemi (ribadisco: non ho certezze, solo dubbi) perché volete fare adesso la terza pista.
(2) Ammesso che sia utile/necessario aumentare la capacità del sistema aeroportuale lombardo, spiegatemi perché la terza pista di Malpensa è la soluzione migliore per il territorio.
A mio parere (… lo ripeto ancora, nonostante il parere negativo di Roberto e del suo prof. di lettere … e lo combino anche con i puntini … imperdonabile 🙂 🙂 ) ci mancano le risposte a queste domande per poter affrontare una discussione seria.
La posizione della maggioranza consiliare è diversa: mi sembra che la loro opposizione nasca (magari giustamente) del fatto che le venga sottratta la sovranità del territorio, cioè che SEA possa disporre liberamente dell’area compresa nel sedime aeroportuale (per esempio, per realizzare un albergo senza pagare al Comune gli oneri di urbanizzazione).
Ho letto alcuni commenti fatti ma su una cosa vorrei soffermarmi (riprendendo il discorso del doublethink di cui parlava Roberto ma, sarò breve e non intellettualoide). Vi pare possibile che una Padania (naturalmente io non sono Padano, pur essendo nato a Varese e, nemmeno un adepto del Formigonismo) che si dà arie di area fortemente “produttiva” e i cui valori si fondano su concetti che dovrebbero farne un esempio (civiltà e progresso) sia l’area di uno scempio perpetrato ai danni del territorio e della gente? Il doppio pensiero orwelliano è che forse è di moda parlare di “ecosostenibilità”; fa trendy, ci rende equi e giusti; ma bisogna sacrificare qualcosa in nome dello sviluppo e del capitalismo con guadagni per pochi e svantaggi per molti (e non parlo da “comunista” o soviet perchè 1. non lo sono per ovvie ragioni legate all’ingiustizia di quei sistemi (ma non mi dilungo su questo punto); 2. le loro economie non erano ecosostenibili. Gente, vogliamo credere che per una volta non vinceranno le ragioni dei profitti (veri o fasulli che siano) ma quelle della gente e dei suoi veri diritti (di vivere in un territorio non devastato)?. Per una volta le ragioni del cuore su quelle del calcolo?