Non sappiamo dov’è il PGT.
Vediamo almeno, con le parole di dn.br., dov’è stato finora
Vi racconto la storia del PGT.
Era fine 2004 quando è stato dato l’incarico all’architetto Giuliani per la redazione del Piano dei Servizi.
Poi nel marzo 2005 esce la nuova normativa regionale: la legge 12.
Del Piano dei servizi non se ne fa nulla. Il disciplinare d’incarico (a mio avviso in modo anomalo) viene trasformato e modificato (sempre all’arch. Giuliani) per la stesura del Documento di Inquadramento Urbanistico (DIU).
Nel giugno/luglio 2006 il DIU viene approvato e reso operativo. Viene definito come strumento propedeutico alla stesura del PGT. Sempre nel giugno 2006 si dà avvio alla procedura per il PGT. In sostanza viene predisposto e diffuso un prestampato che invita i cittadini proprietari di formulare le loro richieste (come se il territorio appartenesse solo a chi ha i terreni). Scadenza 15 ottobre 2006.
Alla fine di dicembre 2006 viene dato, attraverso specifico disciplinare, sempre all’arch. Giuliani l’incarico di redigere il PGT.
Da allora, in modo del tutto burocratico, si sono svolte forse un paio di riunioni di commissione tecnica. Le informazioni date in quelle occasioni sono state pari a zero.
Ad un certo punto hanno goffamente giustificato che la dilatazione dei tempi era dovuta alla individuazione dei piani di rischio relativi all’aeroporto. Il tutto si è tradotto in quattro linee sulla carta, che vanno grosso modo a ricalcare le attuali curve isofoniche.
Siamo giunti al marzo del 2009, scadenza per l’approvazione del PGT. Ma arriva dalla Regione un anno di proroga. Siamo giunti oramai a marzo del 2010 il PGT non c’è ancora, ma arriva un’altra proroga fino al 2011. E avanti di questo passo. Intanto Lonate rimane sguarnito di uno strumento fondamentale per la programmazione del territorio.
E allora è rimasto tutto fermo in questi ultimi anni? Urbanisticamente parlando assolutamente no!
Il Doc. di Inq. Urb. ha sopperito alla mancanza del PGT. Potremmo dire che per alcuni versi è stato sostitutivo. Infatti i famosi PII (programmi integrati di intervento) hanno funzionato alla grande. Attraverso questo strumento (il PII) si è dato modo di potere operare sull’unico fronte dell’urbanistica contrattata. Ha lasciato le mani libere a chi poteva offrire all’amministrazione comunale opere e risorse economiche in cambio di trasformazioni urbanistiche consistenti.
L’elenco è lungo e coinvolge praticamente un unico studio tecnico. Il solito studio noto sul territorio nel quale lavora e fa parte l’attuale assessore all’urbanistica Danilo Rivolta. Ecco l’lenco:
– PII di Sant’Antonino Ticino (di fronte alla vecchia chiesa) con un incremento volumetrico di 1/3 sull’esistente;
– PII di Sant’Antonino Ticino ex Solbiati per la realizzazione di condominio alto 50 mt. (il doppio dell’attuale ciminiera) con relativa saturazione edilizia dell’area circostante;
– PII a Tornavento con trasformazione di area per l’edilizia popolare e convenzionata in area a residenza privata con un incremento volumetrico di circa 10.000mc;
– PII a Tornavento con trasformazione di area di circa 70.000 mq per realizzazione complesso alberghiero con annesso ulteriore Motel;
– PII di Via Galileo Galilei a Lonate con trasformazione di area industriale in residenziale per la realizzazione di palazzo di 3800mc. (l’ulteriore 5° piano, che loro chiamano sotto tetto è un extra);
– PII di Piazza S. Ambrogio (di fronte alla chiesa) con possibilità di raggiungere e oltre l’altezza degli attuali condomini;
– PII dell’area Zaro Carni con possibilità di realizzare 2 strutture di media vendita (altri supermercati) , residenza e direzionale oltre il produttivo previsto dal PRG;
– PE (piano esecutivo) commerciale (in attuazione PRG) in Via per Busto A fianco ex GS;
– PR (piano di recupero) in Via Galvani, all’interno del perimetro del centro storico, 5 livelli fuori terra;
– PR in Via V. Veneto a confine col il parcheggio di Via Lisenzio, altri 5 livelli fuori terra.
Oltre all’elenco sopra vi sono altri PII appartenenti ad altri studi, che è bene e corretto citare:
– PII così detto della Tigros dove è stata trasformata un’area standard con relativa permuta di area pubblica per permettere la realizzazione del supermercato e con un’ulteriore trasformazione di area standard in industriale per circa 9000mq.;
– PII denominato Ghana relativo al recupero dei fabbricati industriali (in fondo alla Via Molinelli) per utilizzo alberghiero.
E’ chiaro che anche senza PGT, per alcuni, le cose sono funzionate comunque.
In effetti il PGT futuro (quando?) è e sarà condizionato e vincolato da ciò che è stato previsto e convenzionato con i PII. Ecco fatto la programmazione.
Del DIU, allora tanto decantato dal Sindaco Gelosa, non si è realizzato proprio un bel nulla (per fortuna). È stato il documento che ha dato la copertura politico/amministrativa per le operazioni sopra elencate, senza avere regole certe e definite per tutti.
E noi ci domandiamo dov’è il PGT?