Terza pista e traffico aereo

Torno sul tema della terza pista prevista dal piano strategico di SEA per lo sviluppo di Malpensa.
I dati pubblicati da AEA (Association of European Airlines – www.aea.be) e riportati da Repubblica (“Traffico aereo, crollo nel 2009 più che per le torri gemelle“) indicano chiaramente un calo del traffico aereo europeo pari al 10% rispetto al massimo raggiunto nel 2007.

Traffico Aereo in Europa 2002-2009
Passeggeri in Europa 2002-2009 (Migliaia/mese) (Elaborazione su dati AEA - http://www.aea.be)

In questo scenario continentale ha senso parlare di 70 milioni di passeggeri a Malpensa? ha senso prevedere uno sviluppo dell’aeroporto superiore al 300% nei prossimi dieci anni? Il grafico riportato qui sopra dimostra come, a livello di continente europeo, la crisi economica ci abbia riportato ai livelli del 2005.
Intendiamoci, non sono contrario allo sviluppo economico dell’aeroporto (sarò ingenuo, ma voglio sperare che lo sviluppo di Malpensa possa “arricchire” anche questo territorio e non solo il comune di Milano, principale beneficiario degli utili distribuiti da SEA SpA). Mi chiedo solo

  1. Qual è il massimo carico infrastrutturale sopportabile da questo territorio? Voglio dire: c’è “spazio” per la terza pista?
    Quando pongo questa domanda non faccio riferimento soltanto ai 330 ettari (… come se fossero pochi …)  necessari per realizzare effettivamente la pista e, mi auguro, tutte le strutture collegate, ma voglio intendere anche tutti i servizi (trasporto, accoglienza, sanità, …) per i previsti 70 milioni di passeggeri.
  2. Siamo sicuri che sia il momento giusto per discutere di questo ampliamento? Cioè, la terza pista serve oggi?
    Non che io ritenga giusto rimandare sine die le infrastrutture per il trasporto e le opere rilevanti (come è successo per la pedemontana, che sarebbe stata più utile vent’anni fa), ma ho l’impressione che sia un po’ presto rispetto alle reali esigenze dell’aeroporto. Dal piano strategico presentato da SEA (lo trovate sul sito di ADR: “Due Hub, un unico obiettivo“) sembra che bastino due/tre anni per realizzarla. Non sarebbe meglio accertarsi che le condizioni economiche garantiscano davvero lo sviluppo auspicato? In fondo aeroporti simili (Gatwick, per esempio) riescono a gestire un traffico pressoché doppio di Malpensa grazie ad una maggior efficienza di gestione e anche alla dichiarata abilità dei controllori di volo.

Io sono convinto che i controllori di volo italiani siano almeno bravi quanto quelli inglesi e che SEA abbia le competenze per assumere un ruolo di leadership nel panorama dei gestori degli aeroporti in Italia e anche in Europa (e lo dimostra anche la linea strategica presentata di recente da Bonomi, in cui non la terza pista non è citata), ma dovrà accettare la sfida di puntare a un elevato livello di efficienza, condizione peraltro necessaria a garantire la competitività del sistema Malpensa rispetto ad altri sistemi più o meno vicini.