Varesenews – Falsi badanti, settantotto denunciati dalla Polizia di Stato
Scopo di tali controlli è stato quello di portare alla luce eventuali tentativi di eludere la legge e la sua valenza “sociale” da parte di sedicenti datori di lavoro senza scrupoli
Sull’argomento mi gioco il jolly , anzi no. Non inizio, altrimenti scrivo un romanzo.
Dico solo che mi felicito dell’azione delle forze dell’ordine. Così come mi felicito dell’azione delle forze dell’ordine, in egual modo ribadisco il mio profondo disgusto per questa sanatoria ingiusta, che ha sancito per legge una discriminazione fra professioni: chi fa la badante sì e chi fa il muratore no. Un lavoro è più degno dell’altro? Vergogna!
L’Italia, dopo questa sanatoria mascherata (politicamente non era sostenibile), si è scoperta con decine di migliaia – centinaia – di colf uomini, giovani, africani o asiatici. E io che pensavo fossero tutte donne slave o sud-americane. Queste poche denunce sono una goccia nel mare. Moltissimissime regolarizzazioni sono false, così come sono falsi i contratti per i Decreti Flussi degli anni scorsi. In Italia imbrogliare è più facile che altrove.
Le leggi italiane sull’immigrazione sono le peggiori d’Europa, la Bossi-Fini è criminogena. Prima ancora che criminogena, è inapplicabile se non a chiazze. Il che è ancor peggio che non applicarla. Alle peggiori leggi d’Europa sull’immigrazione, corrispondono mediamente i peggiori immigrati d’Europa.
Le Questura offrono un servizio schifosissimo, i tempi di attesa per il rinnovo di un permesso di soggiorno, soprattutto qua da noi, sono drammaticamente lunghi. A volte l’attesa è superiore alla durata del permesso da rinnovare. Delle vere prese in giro.
In Italia sai quali sono gli immigrati che stanno bene? Quelli che aggirano la legge, quelli che comprano il permesso falso, quelli che delinquono. Loro sì che vanno bene. Chi ha la malaugurata idea di rispettare le leggi è invece tartassato. Un po’ come per gli italiani. In questo sì che c’è perfetta uguaglianza.
Un caro saluto ai lonatesi, anche quelli migranti.
Caro Roberto, questa volta mi permetto di dissentire e già da adesso chiedo scusa se mi dilungo un po. Premessa: sono disposto a rendere pubblica la Visura Camerale della mia società, che per chi non lo sapesse, altro non è che un documento ufficiale con scadenza semestrale, ove viene indicato tutto ciò che concerne una società, tipo chi sono i soci, le % delle quote, quali sono i loro compiti ecc.ecc.
Ebbene, il mio socio è extracomunitario. Avete letto bene, il segretario di sezione della Lega Nord ha un socio extracomunitario. Possiede il 50%. Non solo, un nostro collaboratore (non mi piace chiamarli operai) è di Napoli, e vi annuncio sin da ora che a partire dal 10 Gennaio 2010 arriverà a Lonate un altro extracomunitario, suo cugino. Quindi per quanto detto sopra, conosco molto bene l’iter da seguire per metterli in regola. Se mi dici che la documentazione da presentare è pazzesca, sono d’accordo con te. La mia segretaria ha impiegato mesi prima di raccogliere il tutto e presentarla in questura. (Qui ci sarebbe da scrivere per un’ora, se volete lo posso fare, basta che The Jack o Nad70 siano d’accordo. In caso affermativo fatemelo sapere.) Però alla fine ce l’abbiamo fatta e di questo ne vado fiero. Sono riuscito a dimostrare al mio socio che nonostante uno Stato burocratico all’inverosimile, le cose si possono fare rispettando la legge, la quale come tutto, può essere modificata/migliorata. Lui prima viveva da un brianzolo che definirlo non corretto è un eufemismo, non lo pagava e non gli ha mai versato i contributi; siamo andati da un legale e gli abbiamo fatto causa. Sembrerebbe (tocchiamo tutto ciò che c’è da toccare) che le cose stiano andando per il verso giusto. Quindi non facciamo passare il messaggio che chi si comporta da delinquente, la passa liscia, mentre gli atri sono dei pirla. Diciamo che chi è delinquente va perseguito con tutti mezzi a nostra disposizione, anche duramente!
Inoltre, quando scade un permesso di soggiorno, la questura rilascia una carta che ti permette di girare su tutto il territorio nazionale in attesa del rinnovo, anche dopo la data di scadenza. L’unica restrizione è che non puoi andare all’estero.
Come sempre ringrazio e saluto tutti i lonatesi indistintamente.
Caro Paolo, che il segretario della Lega di Lonate abbia un socio extracomunitario non mi stupisce. Il presidente della Provincia Galli, altrettanto leghista, fa molto “peggio” (sorrido) di te, coi suoi dipendenti extracomunitari musulmani, ai quali permette di festeggiare la loro Festa, chiudendo la ditta. Ti rendi conto?
Sull’argomento stranieri, Paolo, limitatamente al confini di Lonate Pozzolo, penso di essere fra le persone che ha più sott’occhio la situazione. Confermo quello che ho detto: le trafile burocratiche sono vergognose e umilianti. Barbarie. Tu dici: «Non facciamo passare il messaggio che chi si comporta da delinquente, la passa liscia, mentre gli altri sono dei pirla.». Vorrei dirlo anch’io, ma confermo parola per parola quello che ho scritto. Il tuo socio e i tuoi collaboratori sono fortunati ad avere trovato degli italiani per bene a seguire la pratica e a fare la voce grossa in Questura.
«Diciamo che chi è delinquente va perseguito con tutti mezzi a nostra disposizione, anche duramente!». D’accordissimo! L’assurdità è quella di far passare il rispetto delle leggi come una cosa di destra. Stiamo scherzando? (Paolo, non mi rivolgo a te ovviamente). Il rispetto delle leggi è un’istanza del cittadino per bene e responsabile. Sta di fatto che moltissimi cittadini stranieri, per volontà o necessità, hanno aggirato le nostre leggi. Anche questo, per un italiano, è umiliante. Ci facciamo prendere per i fondelli, Paolo. C’è poi chi lo fa solo per sistemarsi, con intenzioni buone, per avere il permesso di soggiorno e iniziare una nuova vita. Probabilmente anche il tuo socio è entrato in Italia con uno dei milleuno trucchetti che loro conoscono bene. Ogni giorno ne scopro uno nuovo ed è una cosa impressionante, c’è un giro di soldi e di corruzione pazzesco. Entrare regolarmente è praticamente impossibile.
Altri aggirano le leggi per delinquere, per mettersi a servizio delle mafie italiane. Qua in Italia, ANCHE QUA A LONATE POZZOLO, accanto a una maggioranza silenziosa di stranieri per bene abbiamo una minoranza fastidiosa di stranieri farabutti che se la passano liscissima. Nonostante la Bossi-Fini.
Buon Natale, Paolo, a te e famiglia. Auguri a tutti i Lonatesi. CIAO!
Perdonami Roberto, non è che a far rispettare le leggi si è di dx,
o di sx, è che come sempre (secondo il mio punto di vista) la Lega vede più lontano degli altri. Quando dicevamo: occhio a far entrare tutti gli extracomunitari senza un “piano” di lavoro, tutti indistintamente dx ma sopratutto sx ci davano dei razzisti, xnofobi e ignoranti. Oggi è sotto gli occhi di tutti la situazione. Scommettiamo un caffè: la prossima battaglia è sul voto agli immigrati. Noi diciamo di no, loro dicono di si. Passerà sicuramente il si, e tra 10/15 anni io e te ci troveremo e verificheremo chi aveva visto giusto. Comunque come dici sempre tu, bisogna fare le battaglie sulla legalità, anche a costo di passare per pirla. Io voglio essere il N°1 dei pirla, ma sempre rispettoso delle regole.
Ciao a tutti.
Io non ho nessuna obiezione se il Segretario della Lega Nord di Lonate Pozzolo vuole raccontare la sua esperienza, anzi mi interessa molto ascoltarla.
Non ho alcun pregiudizio verso la Lega in sé, che è il messaggio che a volte i Consiglieri Comunali di Lonate Pozzolo cercano invece di far passare.
Ciò che mi indigna è l’atteggiamento razzista verso lo straniero in genere.
Mi indigna sapere di un’Amministrazione Comunale (quella di Milano), non importa di che colore, che con la città nel caos per la nevicata di venerdì, e con le temperature polari dello scorso finesettimana, trova il tempo di allontanare della povera gente dalle loro baracche e toglie loro il seppur minimo riparo che avevano. D’altra parte è la stessa Amministrazione che mette ostacoli sulle griglie fuori dalla Stazione Centrale in modo che i senzatetto non possano sfruttarle per avere un poco di calore. Ma sono tante le Amministrazioni Comunali che si inventano provvedimenti che definire razzisti è poco (un’interessante lettura qui: http://tinyurl.com/y8zq9hr).
Mi indigna chi dice “Io non sono razzista, ma…”, con tutti i ma che ho sentito dire, da leghisti o meno: ma “loro” hanno un odore diverso, ma “loro” vengono a rubarci il lavoro, ma “loro” vogliono toglierci la nostra religione e la nostra civiltà, ma “loro”…
Tornando all’argomento da cui è partita la discussione, mi fa piacere che il segretario della sezione della Lega Nord di Lonate Pozzolo abbia la mentalità tanto aperta da avere un socio extracomunitario. Le assicuro che tante persone non lo accetterebbero, e, temo, soprattutto tanti leghisti. Specialmente chi ha ruoli di primo piano e quindi le cui dichiarazioni vengono amplificate dalla grancassa dei media. Penso per esempio a Borghezio che disinfetta i treni frequentati dalle prostitute nigeriane, non in quanto prostitute, ma in quanto nigeriane; ma questo forse è un esempio fin troppo eclatante. Mi riferisco in particolare ai tanti discorsi urlati di chi vuole “rimandarli indietro” tutti, indistintamente.
Se Paolo Tiziani vuole raccontare la sua storia, immagino che scopriremo che il suo socio all’inizio era un clandestino, entrato in Italia irregolarmente oppure, come più spesso capita, con un visto turistico lasciato poi scadere, o in uno dei tanti modi con i quali in Italia si può entrare. Se ci fosse stato a suo tempo il reato di clandestinità, ora non lo avrebbe come socio probabilmente.
E si potrebbe anche parlare degli italiani che approfittano di queste situazioni per avere manodopera a bassissimo costo o di chi dà in affitto (in nero) case fatiscenti oppure le affitta in modo… diciamo “intensivo”, a più persone di quelle che potrebbero ragionevolmente abitarci.
Volere il rispetto della legalità non è né di destra né di sinistra, ma la legalità non è neanche questione di essere italiani o stranieri.
Vogliamo parlare di chi, straniero, è in Italia regolarmente e disgraziatamente perde il lavoro, magari in un periodo a ridosso del rinnovo del permesso di soggiorno? Questa persona, senza più lavoro, non potrà rinnovare il permesso, se non trova un altro impiego a breve e quindi non potrà neanche proseguire il contratto di locazione. Si ritroverà senza lavoro e senza casa. Senza permesso diventerà un clandestino e quindi, automaticamente, avrà compiuto un reato. E tutto questo magari dopo anni di permanenza legale in Italia.
Vogliamo parlare dei figli degli immigrati? Sono nati qui, ma non sono italiani, dato che in Italia vige lo ius sanguinis e non lo ius soli. Quando diventano maggiorenni, in caso di problemi con la giustizia, per legge possono essere espulsi al “loro” Paese, che magari non hanno mai visto!
E si potrebbe continuare per pagine e pagine su questo argomento, ma mi fermo qui.
Quello che più mi indigna però è sentire chi parla senza informarsi (ovviamente non sto parlando di chi sta partecipando alla discussione sul blog), perciò approfitto per un paio di consigli.
Il primo è sicuramente la lettura di Fabrizio Gatti – “Bilal – il mio viaggio da infiltrato nel mercato dei nuovi schiavi” – Rizzoli Editore, per capire che chi intraprende il viaggio verso l’Italia (e l’occidente in genere), non lo fa certo per divertimento e sul suo cammino non trova rose e fiori, ma è già fortunato ad arrivare vivo.
Il secondo è l’ascolto della trasmissione radiofonica “Gorizia 59”, su Radio Popolare (FM 107.60), ascoltabile anche in podcast (http://tinyurl.com/y8paur5), per ascoltare anche le voci degli “altri”, non solo per sentito dire.
Ringrazio Nad70, e gli rinnovo i miei auguri; vorrei replicare con quanto segue (sapendo di farla arrabbiare):
io credo che ognuno di noi abbia nella sua mente il modo in cui gli piacerebbe vivere nella società in cui e immerso. Diciamo che ognuno di noi ha una specie di sogno, dove gli piacerebbe con una bacchetta magica trasformare la società in quello che lui stesso pensa. Quindi io stesso ho questo sogno, però poi ti “scontri” con una realtà delle cose che non ti permette di eseguire il tuo volere.
Io sono uno dei tanti che nel ’96 ha partecipato alla festa sul Po per quello che noi leghisti definiamo la nascita della Padania. So già i Vs. commenti: la Padania è solo nella vostra mente, di fatto non esiste ecc.ecc.. Però questo era in quel periodo il mio sogno, facendo questo ragionamento: in maniera del tutto democratica, (non come certe frange di Dx o Sx pronte a fare a botte) visto che secondo noi il sistema stato attuale (1996) non ci piace, non ci garantisce, siamo in mano a Roma ladrona, diamo la possibilità al popolo del Nord di autogovernarsi facendo la secessione. Dov’è il problema? Non abbiamo MAI fatto uso della forza, mai sfasciato una vetrina, semplicemente abbiamo organizzato in tutto il Nord una raccolta firme, che (porca miseria) non è andata come si pensava. Purtroppo il popolo del Nord per paura di chissà quali conseguenze non ci ha creduto, ma questo non vuol dire che è finita. Vi ricordo che l’articolo uno dello statuto della Lega Nord dice:”
Art. 1 – Finalità
Il Movimento politico denominato “Lega Nord per l’Indipendenza della Padania” (in
seguito indicato come Movimento oppure Lega Nord o Lega Nord – Padania), costituito
da Associazioni Politiche, ha per finalità il conseguimento dell’indipendenza della
Padania attraverso metodi democratici e il suo riconoscimento internazionale quale
Repubblica Federale indipendente e sovrana.
Chiedo scusa per questa lunga premessa, ma mi serviva per farvi capire che se un esponente di rilievo della Lega Nord fa un gesto plateale, questo gesto serve a far capire a tutti (dal commercialista all’ultimo degli operai) che la nostra idea non corrisponde a quello che si vive tutti i giorni. Anche perché, mentre Borghezio puliva il sedile del treno, facendo si un gesto forte, ma altamente dimostrativo e del tutto lecito, dei ragazzotti di chissà che area politica lo pestavano; tant’è che al processo Eternit di Torino l’Europarlamentare si è presentato alla televisione chiedendo come mai dopo 4 anni non sono ancora andati a processo questi bravi ragazzi non del tutto democratici.
Detto questo, veniamo al mio socio.
Ragazzi, oltre a leggere libri e ascoltare trasmissioni radiofoniche, vi consiglio di viaggiare all’estero, ma non in villaggi turistici dove se ti va bene, lo straniero che trovi è l’animatore, ma vivendo giorno dopo giorno a contatto con la vita reale della nazione. Provate ad andare in Moldavia, Kazakistan, Russia, Turchia, Dubai, Abu Dhabi, Colombia, USA ecc.
Guardate che senza visto non entri neanche morto. Guardate che il poliziotto di quartiere che ti controlla giornalmente il permesso, e che ti avvisa che quando scade te ne devi andare in ambasciata o a rinnovarlo, o esci dal paese, è all’ordine del giorno, senza nessun problema e senza nessun atteggiamento razzista o persecutorio. Semplicemente applicano una la legge fatta con il buonsenso, dove se hai lavoro e rispetti la legge sei il benvenuto, altrimenti go home. Scusa Nad70, se non erro tu fai la Commercialista; quante volte hai scritto la frase “La diligenza del buon padre di famiglia”. Scusa, un buon padre di famiglia prima dà da mangiare ai propri figli, poi pensa agli altri. Se non regoli l’ingresso degli stranieri con leggi che prima tutelino i tuoi connazionali, e poi se c’è spazio, tuteli anche gli altri, ti trovi nelle condizioni in cui siamo. Dentro tutti, noi siamo il paese di quelli buoni, bravi e che si scandalizza se uno dice: prima il lavoro a noi, poi a loro.
Il mio socio è il primo ad ammettere che lui è entrato in Italia convinto che tutti girassimo con le Ferrari e che i soldi/lavoro l’avessimo per tutti; per poi accorgersi che così non era, ma siccome al suo paese stava peggio, ha preferito vivere da Gennaio a Giugno 2003 al parco Repubblica di Milano lavandosi nelle fontane con -10° e facendo lo scaricatore di camion per qualche delinquente che se ne approfittava.
Lui è anche il primo a dire che se dovesse andar male la nostra Società, se ne tornerebbe al suo paese, senza gridare allo scandalo, ma ringraziando l’Italia che l’ha fatto vivere dignitosamente in questi anni, grazie ad un padano che capendo la situazione di un ragazzo di 20 anni, l’ha preso sotto la sua “ala” e gli ha fatto capire come si vive in un paese “libero”, al contrario di chi si riempie la bocca di buoni gesti, magari andando a messa tutte le domeniche, ma che di fatto preferisce che siano gli altri a gestire la cosa, per poi criticarli.
Questo ovviamente è il mio pensiero, certamente criticabile ma sicuramente sincero e leale.
Grazie ancora ed un saluto a tutti.
Caro Paolo, ora che il fu Assessore Regionale Prosperini (barchetta, camèl e via) ha lasciato il posto libero a Telelombardia, possiamo andare noi due a fare i dibattiti e faremmo faville. Inviteremmo anche Nadia, va bene?
La storia tua e del tuo socio mi piace. Anche a me piacerebbe che in Italia ci fosse «una la legge fatta con il buonsenso, dove se hai lavoro e rispetti la legge sei il benvenuto, altrimenti go home». Con questa legge, entrare con un lavoro in Italia è praticamente im-pos-si-bi-le (a meno che non ti inviti un familiare). La conoscenza, come sempre…
Restringendo il campo a Lonate Pozzolo, che generalmente detta i confini del dibattito di questo blog, vorrei che le forze dell’ordine dessero dei segnali chiari e punissero i pochi stranieri che se ne fregano delle nostre leggi. I primi danneggiati da questi farabutti di importazione è proprio la maggioranza di stranieri per bene.
Ci sono stranieri che stazionano in alcuni punti del paese a ogni ora del giorno della notte. E loro hanno il permesso regolarissimo (immagina come hanno fatto a ottenerlo, qua entrano in gioco le solite sacche di criminalità tutte italiane). Anche il commissario Rex risolverebbe il caso in mezza giornata. Qua invece ne arrestano uno ad ogni morte di Papa. E voglio augurare lunga vita a Papa Benedetto XVI.
Riguardo al voto per gli stranieri, io che parlo molto con gli stranieri lonatesi, non ne ho mai trovato uno che si sia crucciato della questione.
A loro basterebbe non dover aspettare mediamente quindici mesi per il rinnovo di un permesso di soggiorno di due anni (andando a ritirare una tessera che rimane valida per nove mesi) oppure non dover aspettare aspettare quattro anni, dal momento in cui inoltrano richiesta di cittadinanza italiana, per arrivare alla conclusione dell’iter. Quattro anni!!!
Un’ultima cosa: Paolo, tu hai ragione riguardo alla ricevuta che rilasciano in attesa di rinnovo del permesso. Una delle pochissime cose buone della Legge Bossi Fini era il famoso articolo 18 comma 12 e successive circolari, che equiparava la ricevuta al permesso. Beh, quell’articolo è disatteso dalla quasi totalità delle agenzie: ti invito a fare un giro nelle agenzie per il lavoro con me e vediamo cosa ti dicono quando ti presenti lì con una ricevuta in attesa di rinnovo. E anche al di là del lavoro, ci sono impedimenti anche in banca, in posta e in altri enti pubblici. Un incubo.
Ah, tra l’altro, contrariamente a quanto hai scritto, con la ricevuta si può andare all’estero, al proprio Paese, con voli diretti, senza attraversamento di altre dogane.
CIAO! BUONE FESTE!
Caro Roberto, ottima idea quella di andare io e te con Nadia a Telelombardia, credo che faremmo un bell’ascolto… ecco il punto centrale è proprio quello che dici tu, le forze dell’ordine, compreso la polizia municipale, dove sono? Tra i miei amici ho i figli del sen.Monti di Lazzate, ex sindaco della stessa cittadina, quello del question time con l’ex Ministro degli Interni Rosa Russo Jervolino…. ebbene lui da Sindaco ha semplicemente ordinato ai sui vigili di non andare in giro a far multe per velocità, ma di controllare scrupolosamente tutti gli extracomunitari che entravano nel territorio comunale, di chiedere i documenti, ed in caso non fossero in regola, di avviare tutte le procedure del caso. Ovviamente i male intenzionati girano alla larga da Lazzate. Ecco, questo è il buon senso. Dare un segnale ai cittadini che le leggi ci sono, ma vanno applicate e fatte rispettare. Ora è presto per parlarne, ma credo che con il federalismo ne vedremo delle belle sulla responsabilità del primo cittadino per quanto riguarda l’ordine pubblico. Per finire hai ragione tu, mi sono espresso male. Con il permessino puoi andare solo diretto a casa tua, senza passare altre dogane. Per quanto riguarda i tempi di rinnovo, beh che dire, non credo che sia una novità che tutte le volte che ti rivolgi al “pubblico” i tempi siano biblici; e che se uno come Brunetta vuole mettere un po di pepe sul sedere di lor signori, vanno in piazza a protestare, con la difesa dei sindacati, della sinistra e di Di Pietro. Per avere una carta dall’ufficio tecnico di Lonate, nonostante avessero 30 giorni di tempo per consegnarmela, dopo più di 60 mi sono sentito rispondere che la responsabilità non era loro, che avevano troppe carte arretrate da sistemare prima della mia. Io se rispondo così ad un mio cliente, la fattura me la paga a babbo morto, ma sopratutto fallisco. Loro vengono pagati con le nostre tasse, ma sopratutto non falliscono.
Grazie e ciao a tutti.
Caro Paolo, allora per TeleLombardia è fatta. In subordine, Rete55. E dibattito sia.
Il tuo ultimo commento rilancia tantissimi temi: autovelox, vigilanza, rispetto delle leggi, dipendenti pubblici. Non ce n’è uno che non mi stia a cuore. Qua vengono fuori davvero romanzi: come si fa? Scelgo un argomento a caso: quello dei dipendenti pubblici. L’argomento mi appassiona, perché io stesso faccio parte della banda .
Provocatoriamente dico che ognuno ha i dipendenti pubblici che si merita . Ribadisco: è una provocazione, ma c’è il fondo di verità. I dipendenti pubblici sono lo specchio della società, una società che, quando è vittima di qualche ingiustizia allo sportello, preferisce sfogarsi e diffamare dietro al bancone di un bar oppure sotto il casco della parrucchiera. Perché non è vero che… «tanto è inutile, non cambia mai niente». Servirebbe più coraggio. Io stesso, da utente, sono a volte stato vittima di ingiustizie. Non ne ho fatta passare neanche una. Ho chiesto del responsabile, ho scritto, ho denunciato. Ho ottenuto quello che volevo.
Il messaggio di speranza arriva dalle nuove generazioni di dipendenti pubblici, mediamente più preparati, competenti e professionali.
Perché la gentilezza non fa parte del carattere, ma di un modo di lavorare, che si apprende così come la matematica. Servirebbe più scuola.
CIAO!
Per una volta, infrango la regola non scritta dell’alternanza dei turni. Lo faccio per raccontare di tre miei amici migranti: un senegalese, un marocchino e un ecuadoriano. Ecuadoriano o ecuadoregno che dir si voglia. Tutti e tre residenti a Lonate Pozzolo e, fra i tantissimi migranti che conosco, i più talentuosi sotto tanti punti di vista. Bene, tutti e tre adesso hanno lasciato l’Italia: uno è andato in Sudafrica, l’altro in Francia e il terzo in Canada. Terre promesse? No. Evidentemente, però, contesti più propizi per crearsi delle opportunità di vita.
L’Italia si rivela poco attraente per le brave persone dal mondo con voglia di fare. Peccato. L’Italia non è in grado di valorizzare le risorse che si ritrova a sua disposizione. Preoccupante.
C’è altra gente, invece, che a Lonate Pozzolo ha trovato l’America. Loro…col cavolo che se ne andrebbero da qui. Immagina che “mestiere” fanno…
CIAO!
Entro anch’io nel dibattito … so di essere in ritardo e fuori tempo, me ne scuso, ma mi sembra interessante proporvi il link all’articolo de “lavoce.info” su “Lavorare a Milano. Da clandestini“.
Ne riporto le conclusioni: “Complessivamente, gli immigrati irregolari nell’area milanese evidenziano alti livelli di istruzione, un elevato tasso di occupazione e tassi di partecipazione al mercato del lavoro superiori a quelli lombardi. Nonostante le infinite difficoltà della loro permanenza in Italia, sono una forza lavoro decisa e dinamica. Quali sono le loro prospettive future? Rimanere “sommersi” per qualche altro anno, subire un’espulsione o un processo per il reato di clandestinità recentemente introdotto. Oppure, riuscire a diventare regolari attraverso il prossimo decreto flussi, sempre che il governo decida di sospendere la moratoria sui nuovi ingressi per lavoro non stagionale. Con quasi 290mila domande e circa 40mila nella sola provincia di Milano, la sanatoria di badanti e colf si è appena conclusa. Ha stabilito un’incomprensibile gerarchia tra lavori più o meno meritevoli di regolarizzazione. Nel campione Naga del 2008, lavorano presso una famiglia il 60 per cento delle donne occupate e solo il 4 per cento degli uomini. Ci auguriamo che siano riusciti a fare domanda. E tutti gli altri?“