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Pensavo peggio, invece…
Però se su 259 noi siamo al 157° posto, son di più quelli che stanno meglio di quelli che stan peggio di noi.
Dai, allora possiamo migliorare.
Questa classifica, come tutte le classifiche degne di questo nome, sono parziali, opinabili e – in ultima analisi – delle… pirlate!
A Lonate Pozzolo sono nato, e da sempre vivo e lavoro. Ho cercato e certo di renderla migliore, giorno dopo giorno. E a volte ho l’impressione di riuscirci, solo a volte.
Amo Lonate, a Lonate per quarant’anni ho scelto di stare, mi sono impegnato per lei. Per questo mi sento in diritto di criticarla, quando serve. Guai se sento qualche forestiero che ne parla male. «Lonate fa schifo», dice qualche mio amico marocchino. Guai, gli salto addosso. Verbalmente. In automatico gli chiedo: «Tu che cos’hai fatto per farla più bella?»
Lonate, centocinquantanovesima in Italia? E mi scappa da ridere. Lonate Pozzolo è un paesotto che sta soffocando di indifferenza, egoismo e noia. Lonate è riuscita prendere il brutto – solo il brutto – sia delle grandi città che del paesino.
Poche, le realtà vive: gli Oratori innanzitutto, qualche associazione con delle attività ogni tanto, barlumi di vita politica in lontananza e sottovoce. Il resto? Il dormitorio.
Il senso di comunità è morente, anzi è morto.
Dal Veneto, dal Sud dell’Italia e dal Sud del mondo qua sono venuti a valanghe. Un tempo, almeno, c’era lavoro. Ora, più neanche quello.
Chi rimane qua, lo fa perché ha degli interessi contingenti o degli affetti. Chi solo può, da Lonate Pozzolo – il ridente borgo – se ne va. A gambe levate. Come dar loro torto?
Così sia.
Ah, centocinquantasettesima e non centocinquantanovesima? Peggio ancora.