Leggendo questo articolo mi colpiscono subito due cose: innanzitutto l’affermazione che i giovani DEVONO riconoscersi nel simbolo del crocefisso (e questo mi sembra in contrasto con gli artt. 3, 7 e 8 della Costituzione, tanto per cominciare).
E poi, sinceramente non riesco a concepire l’idea di una delegazione dell’UDC che si reca, in processione, a consegnare un crocefisso alla dirigente scolastica. E’ un gesto che non ha significato: evidentemente nelle scuole il crocefisso c’è già, quindi non occorre consegnarne un altro. Se la Sentenza della Corte Europea ha stabilito che invece non ci va, non occorre portarne un altro.
E’ un gesto che contribuisce ad alimentare tutto il caos mediatico che si è creato su questo pronunciamento.
Mi chiedo: ma qualcuno la sentenza l’ha letta?
E’ possibile leggerne la traduzione in italiano qui. Non mi sembra che si sia dichiarata una guerra di religioni. Nessuno nega alla religione cattolica di esporre il proprio simbolo. Negli spazi e nei tempi opportuni, però. Lo stesso Governo, nella sua difesa, cerca di far passare il crocefisso come un simbolo che religioso non è, proprio per poterlo mantenere nelle scuole (si legga il punto 35, dove la logica sembra fare un triplo salto mortale carpiato…). Io mi sentirei molto più offesa per queste affermazioni, piuttosto che per il pronunciamento finale.